Domenica 5 Giugno 2011 - Libertà
Maestri del lavoro, "stelle" per i giovani
In Fondazione la cerimonia per consegnare i brevetti agli otto professionisti insigniti del riconoscimento del presidente Napolitano. «Ottimi esempi per le nuove generazioni»
Continuare ad essere un esempio di dedizione e di attaccamento alla professione per i lavoratori, ma soprattutto diventare un punto di riferimento per i giovani e partecipare al loro processo di formazione mettendo a disposizione la propria esperienza.
È con questa solenne promessa che otto professionisti piacentini hanno avuto l'ambito onore di potersi fregiare del titolo di Maestri del Lavoro, una delle più alte onorificenze conferite direttamente dal Presidente della Repubblica Italiana nel campo del Lavoro e della Previdenza Sociale concessa a coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più aziende e si siano particolarmente distinti per singoli meriti di perizia, laboriosità e di buona condotta morale. Ieri mattina la città di Piacenza ha reso loro il dovuto merito, prima con la messa celebrata dal vescovo Gianni Ambrosio e in seguito con la cerimonia da parte del Consolato provinciale per la premiazione ufficiale dei brevetti di "Maestro", tenuta nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Un riconoscimento che completa così la nomina decretata dal presidente Giorgio Napolitano, avviata lo scorso 1° maggio con la consegna delle stelle a cinque punte argentate. Tarcisio Concari, Emilio Cravari, Gianni Fantini, Bruno Giorgi, Pietro Libè, Giorgio Lombardelli, Pericle Mazzari e Sergio Paradisi: ecco i magnifici otto del 2011, premiati ieri dal console provinciale Mdl Roberto Girasoli, l'emerito Aldo Tagliaferri, il prefetto Antonino Puglisi, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti, monsignor Pietro Casella, padre spirituale Mdl e dai rappresentanti dei comuni piacentini di riferimento. Ognuno di loro ha una storia da raccontare, fondata su esperienze lavorative di diverso tipo ma dal medesimo impegno, riassunte nel corso della cerimonia dal direttore di Libertà Gaetano Rizzuto. Come Pietro Libè, proto (capo tipografia) di Libertà premiato dall'editore Enrica Prati, membro della "famiglia" del quotidiano da oltre 40 anni e che si occupa inoltre di curare la sicurezza in azienda. O Gianni Fantini, pasticcere di "Podestà" di La Verza, che ha cominciato a lavorare a soli 14 anni, o i piacentini Cravari e Mazzari, che hanno pienamente sfruttato il diploma conseguito all'Isii da giovani. Ora, grazie a questa piccola stella, sono diventati un esempio da seguire, responsabilità che dovranno onorare al meglio negli anni a venire. Lo hanno sottolineato tutti, secondo Girasoli «siete dei maestri di vita, avete dei valori di amore e perizia per la vostra professione che dovrete trasmettere ai giovani, anche grazie alle attività del nostro consolato che da anni si impegna con iniziative di formazione nelle scuole». Una ricchezza per la società dunque, così l'ha descritta Tagliaferri: «Ce ne vogliono altri come voi, vi invito a guardare al futuro per il bene delle nuove generazioni e del paese». Nel nome dell'onorificenza appena ricevuta, che, come ha precisato Puglisi «racchiude nei termini maestri e lavoro il doppio significato della realizzazione personale e della partecipazione alla vita della collettività». Ma soprattutto «per creare ulteriore lavoro, un valore sociale fondamentale per tutte le imprese locali che si devono difendere dalla globalizzazione», il commento di Parenti.
Gabriele Faravelli