Sabato 19 Marzo 2011 - Libertą
Violino e piano, dialoghi preziosi
Societą dei Concerti: Medini e Mouzą incantano in Conservatorio
piacenza - Il secondo appuntamento della stagione della Societą dei Concerti si č tenuto nel giorno del 150° anniversario dell'unitą d'Italia; per questo, prima del concerto il presidente Oscar Maria Pisacane ha invitato il pubblico presente nel Salone del Nicolini ad alzarsi in piedi per l'ascolto della registrazione dell'Inno di Mameli nell'esecuzione del Coro e dell'Orchestra di Santa Cecilia.
Il concerto in programma ha visto in scena Greta Medini al violino e Alexia Mouzį al pianoforte, due giovanissime interpreti capaci di conquistare il pubblico col loro talento. Un plauso alla direzione artistica della Societą dei Concerti per averle inserite in cartellone, dando spazio a giovani interpreti.
Greta Medini e Alexia Mouzį hanno offerto un programma sostanzioso, ricco e interessante, soprattutto sotto l'aspetto violinistico. Greta Medini fin dai primi accordi della Sonata in Re maggiore op. 12 n. 1 di Beethoven, proposta in apertura, ha testimoniato fermezza e carattere. Un'ottima tecnica, una solidissima mano sinistra, un'intonazione impeccabile, abbinati ad una sapiente distribuzione dell'arco espressa magistralmente nei diversi movimenti della Sonata beethoveniana, ma soprattutto nel secondo movimento Tema con variazioni" in cui, alternando fermezza e delicatezza, ha saputo interpretare la pagina con grande cura dei dettagli e del fraseggio.
Splendido il timbro dello strumento nelle sue mani: il violino Santo Serafino del 1725, ex Chopin, concesso dalla Fondazione "Pro Canale" di Milano. Medini e Mouzį, entrambe personalitą di soliste, si sono fuse in un'armonia di grinta, morbidezza, temperamento e duttilitą musicale. Le loro esecuzioni si sono caratterizzate, tra l'altro, per una bella ricerca sonora e un grande rispetto per la partitura.
Senza tergiversare, giusto il tempo di ricevere i meritati applausi, Greta Medini č rimasta sola in scena per eseguire a memoria la Sonata per violino solo in Re maggiore op. 115 di Sergeij Prokofiev.
Splendida prova, interessante per la scrittura musicale del Novecento e per l'interpretazione concentrata e convinta della Medini che ha ben reso la Sonata grazie ad un vasto uso dell'arco capace di grande respiro come di mordente nei diversi colpi d'arco. L'opera č attraversata da una tensione musicale che si conclude con l'arduo finale "Con brio. Allegro precipitato".
Nella seconda parte Medini e Mouzą erano ancora insieme nell'interpretazione della Sonata n. 2 in Sol maggiore op. 13 di Edvard Grieg. Capaci entrambe nel procedere lungo quest'opera costruita con motivi che non si sovrappongono, ma che si giustappongono.
Gran finale con la Tzigane - Rhapsodie de concert di Ravel interpretata ancora a memoria da Greta Medini accompagnata da Mouzą. Definita dall'autore «un pezzo virtuosistico nello stile di una rapsodia ungherese», la Tzigane č stata scritta per la violinista ungherese Jelly d'Aranyi, nipote del grande violinista Joseph Joachim, gią dedicataria della Sonata n. 1 per violino e pianoforte di Bartók.
Affascinante, e superbamente eseguita dalla Medini, la lunga introduzione-cadenza del violino solo iniziale, condensato virtuosistico che spinge la mano sinistra nella parte acuta delle note gravi per sortire un particolare timbro, frutto di quella ricerca di cui Ravel era maestro indiscusso. L'impatto con la tradizione zigana č l'occasione per comporre un brano dichiaratamente virtuosistico, i cui riferimenti tecnici sono perņ da rintracciarsi nei Capricci di Paganini, che Ravel studiņ e da cui attinse per l'enciclopedico armamentario di doppie corde, arpeggi in velocitą, combinazioni di armonici, pizzicati con la mano sinistra e passaggi da eseguire sulla sola quarta corda. Di questo pezzo Ravel compose quasi contemporaneamente anche una versione per violino e orchestra, nella quale l'invenzione timbrica prende addirittura il sopravvento ribaltando il senso di un brano che sembrerebbe presentarsi come una brillante occasione di intrattenimento salottiero.
Solide anche nel bis le giovani interpreti hanno offerto l'ultimo movimento della Sonata per violino e pianoforte di Franck.
Lea Rossi