Martedì 3 Agosto 2004 - Libertą
Trasferimento, ma limitato nel tempo
La nuova richiesta
Bobbio - La presentazione a Bobbio della venticinquesima edizione della prestigiosa rivista Archivum Bobiense, tenutasi nella suggestiva cornice dell'Auditorium di Santa Chiara, č stata condizionata in parte dai recenti avvenimenti legati al trasferimento dei documenti degli Archivi Storici Bobiensi. Il prof. Mario Pampanin, presidente dell'Associazione Amici di Archivum Bobiense, che dirigeva e coordinava la seduta, ha messo in evidenza che questo numero della rivista corrisponde al trentennale della fondazione degli Archivi ed ha ricordato i recenti avvenimenti ed alle inquietudini legati al loro trasferimento, che si teme definitivo. "La rivista farą il possibile per far sģ che il trasferimento sia limitato nel tempo". Nello stesso contesto č stata espressa gratitudine al rimpianto monsignor Michele Tosi per il suo lavoro e ai diversi vescovi che si erano impegnati, quali Barabino, Zuccarino ed il cardinale Siri, nella realizzazione degli archivi, nella loro istituzione giuridica. Nel suo intervento, il sindaco, Roberto Pasquali, ha ribadito di essere "colpito sia dalla sostanza che dai modi del trasferimento". Il primo cittadino ha poi ribadito il suo impegno, con lettera rivolta al vescovo, a promuovere l'unitą della documentazione archivistica e la creazione di un centro studi. Dopo l'intervento di mons. Piero Coletto, descritto qui a parte, Pampanin ha preso atto dell'impegno espresso. Pampanin ha poi fatto una presentazione sintetica del volume, mettendo in evidenza le attivitą culturali della cittą, che sono state molto numerose e ricche nel 2003. Sono pure state messe in evidenza le novitą grazie alla presentazione di un personaggio mai apparso sulla rivista, Dłngal di Pavia con i suoi carmi per Ildoardo e Baldo, con un bilancio della sua opera in poesia e in prosa del prof. Paolo Zanna. Si č pure posto l'accento sulle relazioni con altri centri, ad esempio fra Bobbio-Verona, nello studio di Loredana Scapaticci e la valenza dello studio dei mulini della valle grazie a due nuove collaboratrici, Maria Luisa Bressani e Adalgisa Bagnara Matrel. Il prof. Nuvolone ha poi presentato le relazioni tra Gerberto e l'imperatrice madre Adelaide, nell'ambito di Bobbio nel quadro dell'impegno che Gerberto aveva assunto sia per l'abbazia sia nella promozione della politica imperiale. Il carmen figurato confermava queste cose e tendeva a sminuire il ruolo di Adelaide, eminenza grigia della famiglia, promuovendo il ruolo della famiglia imperiale di Teofano e Ottone II. Maria Luisa Bressani ha poi trattato dei mulini della vallata, spiegato alcuni esempi di rimessa in funzione e restauro, accennando anche a quello recentemente rimesso in funzione a Castagnola in Valdaveto. Nell'ultimo intervento, il prof. Pierre Racine, ha parlato di Francesco Daveri, invitando poi il pubblico ad applaudire il comandante Italo Londei per la propria presenza ed il figlio di Francesco, Giorgio Daveri, per il suo impegno ed attivitą. Racine, ha spiegato che a partire dal registro di San Vittore si poteva ipotizzare l'attivitą di una talpa, focalizzando due nomi, uno italiano liberato tre giorni dopo l'imprigionamento, ed un commerciante tedesco in quei giorni a Pavia, "per questo non c'era bisogno di pensare ad un tradimento o baratto di ampie proporzioni ai danni di Francesco Daveri, quale agente segreto della Resistenza".
p.c.