Giovedì 17 Marzo 2011 - Libertà
Bande e solisti alla prova dell'Inno vincitore
Sabato ai Teatini la "prima" della composizione vincitrice del concorso "Viva Verdi"
piacenza - L'Inno di Mameli ha valore metastorico, simboleggerà sempre l'Italia. Sostituirlo? Idea suggestiva, forse impossibile, fattibile magari in un concorso come quello indetto dall'associazione Verdissime. Con patrocinio di Comune e Provincia, comune di Monticelli d'Ongina, contributi di Cariparma e Fondazione di Piacenza e Vigevano, le Verdissime hanno infatti promosso il concorso nazionale VIVA V. E. R. D. I. destinato soprattutto ai conservatori italiani, alle scuole superiori di Parma e Piacenza e finalizzato a comporre musica e testo di un inno patriottico.
«Abbiamo fatto lavorare moltissimi giovani - ci ha detto Luciana Dallari, presidente delle Verdissime - e invitato molti Conservatori italiani. In Italia lo strumento più popolare è la banda. Abbiamo coinvolto tre voci diverse fra loro perché l'inno è popolare, deve essere cantato da tutti».
Sorprendenti, qualitativamente altissimi gli esiti della singolar tenzone: vincitore la partitura del giovane compositore Daniele Quaglia del conservatorio "Rossini" di Pesaro, per il miglior testo è stato invece selezionato quello poetico e romantico di Debora Bartoletti, allieva del liceo "Gioia" di Piacenza. E nella sede del corpo bandistico "Amilcare Ponchielli. Città di Piacenza" si sono svolte le prove, protagonisti il "Ponchielli" diretto dal maestro Ivano Fortunati e la banda di Monticelli diretta dal maestro Giuliano Cerioli. Secondo il primo «quella di Quaglia è una composizione classica con momenti eroici e lirici che richiama le bellezze dell'Italia e del patriottismo» mentre per Cerioli «è una gran bella manifestazione. Il "Ponchielli" ci ha permesso di collaborare con loro, speriamo sia l'inizio di altre collaborazioni. La nostra è una banda giovane, il brano è impegnativo, ci ha messo in difficoltà perché è stato concepito per bande sinfoniche». I due gruppi, diretti da Fortunati sotto l'attenta sorveglianza di Quaglia, hanno allora provato in vista della prima nazionale che si svolgerà sabato alle ore 16, all'auditorium dei Teatini con preludio in Sant'Antonino. L'inno verrà cantato da tre voci, presenti alle prove: due classiche con Giuseppe Altomare, baritono affermato sulla scena non solo nazionale e la giovane mezzosoprano Beatrice Mezzanotte, ed una leggera con l'altrettanto giovane Giovanni Di Fulvio, piacentino d'adozione. Altomare ha sottolineato come sia «un'iniziativa lodevolissima, una delle più interessanti che abbia letto. L'idea di comporre un nuovo inno ed affidarla a un giovane è ancor più lodevole. E' per me stimolo per cose nuove, è interessante lavorare con una banda, non con un'orchestra».
A seguire c'era anche un gruppo di piacentini appassionati di lirica, lo "zoccolo duro" della sensibilità locale. Ricordiamo che sabato ci saranno anche attori della compagnia Quarta Parete a proporre altri Inni, lettere di Verdi e rievocare eventi che consacrarono Piacenza "Primogenita", poi Fiorenza Mursia del "Comitato dei garanti" ed Anita Garibaldi, pronipote dell'eroe.
Fabio Bianchi