Lunedì 14 Marzo 2011 - Libertà
Fidecaro: «Grandi sviluppi in vista negli studi sulle onde gravitazionali»
Il fisico ospite dei Mercoledì della scienza
piacenza - Previste da Einstein, studiate da illustri scienziati per tutto il ‘900, le onde gravitazionali finora non sono mai state inquadrate in sistema. Ma, probabilmente, per poco ancora come ben documentato da Francesco Fidecaro in "Onde gravitazionali, una nuova luce dall'universo", relazione presentata all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano per inaugurare "Le nuove frontiere della scienza", secondo ciclo dei Mercoledì della scienza 2010-11. Organizzati da Fondazione, associazione "Amici del liceo scientifico Respighi" e Dipartimento di matematica e fisica del "Respighi", curati dall'attivissima Teresa Rulfi Sichel, propongono tematiche d'estrema attualità coinvolgendo prestigiosi relatori.
Fidecaro, fisico, insegna all'Università di Pisa e, dopo collaborazioni al Cern di Ginevra per l'esperimento "Aleph", da anni studia le onde gravitazionali. Nella conferenza, con moderatori Rulfi Sichel ed Alberto Dosi, Fidecaro ha delineato l'importanza di quelle onde di metrica derivanti dalla profondità dello spazio-tempo, condizionate dalla presenza di masse e veloci quasi come la luce come già intuì Einstein nel 1916 comprendendole nella Relatività generale. Possono però svelare l'infanzia dell'universo.
Gli studi recenti utilizzano strumenti sempre più sofisticati e dalle collaborazioni internazionali si prevedono grandi sviluppi, in particolare dall'apparato di osservazione italiano "Virgo" - di cui Fidecaro è responsabile scientifico - e dallo statunitense "Ligo (Laser interferometer gravitational-wave observatory) ". Installato presso l'Osservatorio Gravitazionale Europeo di Pisa, "Virgo" è un interferometro, misura l'interferometria (effetti di composizione delle onde) e, mediante fasci laser proiettati avanti e indietro per centinaia di chilometri, permette di osservare effetti gravitazionali di grandi stelle come Supernovae e sistemi binari situati nella costellazione della Vergine.
"Ci sono attualmente - ha scritto Fidecaro - diversi modelli che descrivono l'evoluzione cosmica, tutti prevedono un certo flusso di onde gravitazionali prodotte dal Big Bang ma i modelli che prevedono onde di intensità superiore a quella che risulta dai nostri dati dovranno essere eliminati". Tutto è nato milioni di anni fa quando nello spazio-tempo a quattro dimensioni ci furono eventi traumatici come le esplosioni di Supernovae con oscillazioni giunte sino a noi. «Del resto - aggiunge Fidecaro - queste ricerche si possono fare solo combinando simultaneamente dati provenienti da vari interferometri. Le onde che cerchiamo sono isotrope cioè indipendenti dalla direzione, si sovrappongono in modo casuale e producono lo "stochastic background" o rumore di fondo stocastico».
Fabio Bianchi