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Domenica 1 Agosto 2004 - Libertà

A Bobbio i tesori dell'arte sacra

Nel Palazzo Vescovile esposti da oggi oggetti antichi e preziosi

Torneranno a splendere piccoli tesori d'arte sacra a Bobbio in una mostra, di breve respiro, che avrà inizio oggi e si chiuderà il 22 agosto.Un centinaio le opere di pregevole fattura che potranno essere ammirate, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 di ogni giorno, negli espositori allestiti da mons. Pietro Coletto e dal vicario episcopale don Aldo Maggi nel Palazzo Vescovile, secondo un percorso scandito in nove sale. Dal portale d'ingresso, la cui cornice in arenaria reca al centro lo stemma di Gaspare Lancillotto Birago, vescovo nel 1746 e committente dell'opera, si accede all'atrio, ove è conservato un antico bassorilievo raffigurante la Vergine e proveniente da una delle edicole del Ponte Vecchio. Al primo piano, negli antichi saloni di rappresentanza e nelle cappelle, la mostra di arredi sacri si apre con una Via Crucis, proveniente dalla Terra Santa, finemente ricavata da conchiglie di madreperla, di fronte alla quale campeggia una croce con smalti contenente reliquie della Santa Croce. Pastorali del XV secolo, mitrie, croci ed anelli di epoche diverse, due angeli ceroferari ed una poltrona in legno dorato con stemma, appartenuta al milanese Carlo Cornaccioli, Vescovo di Bobbio nel 1726, hanno trovato posto nelle bacheche del secentesco Salone dei Vescovi, opera dei Maestri Francesco e Taddeo Quattrocchi del Lago Maggiore. Noto anche come Sala dei medaglioni, a motivo degli ovali affrescati dal pittore lombardo Francesco Porro nel 1720, e recanti le effigi dei 46 vescovi che fino a quella data si erano succeduti sulla Cattedra di Bobbio, il salone si affaccia sulla piazza del Duomo e costituisce una parte rilevante dell'intero Palazzo, la cui fondazione risale all'XI secolo. Della stessa sala, si può ammirare la volta decorata da motivi floreali e da altri 21 medaglioni raffiguranti i vescovi bobbiesi di epoche successive. A fianco, un polittico del XV secolo proveniente dalla parrocchia di Alpepiana, un ostensorio ambrosiano, brocche e piatti in argento sbalzato ed un calice datato 1567 proveniente da Dezza. Al piano superiore, teche contenenti calici e pissidi del '600 e del '700 immettono nell'Archivio, preziosa opera scultorea in legno di noce fatta eseguire dal vescovo Carlo Cornaccioli nella prima metà del '700 e del quale è riconoscibile lo stemma a intarsio. Nelle sale a lato, reliquiari, candelabri, turiboli, navicelle, ostensori a raggiera e, più in particolare, una croce in argento dorato sbalzato del XV secolo proveniente da Vaccarezza, oltre un libro pontificale risalente al 1474 ed appartenuto al Vescovo piacentino Giovanni Mondani. Da ultima, la Sala del Gianelli, che conserva la mitria, il pastorale ed alcuni manoscritti del santo vescovo, nonché la "reliquia della laringe", conservatasi intatta. Un itinerario, dunque, di particolare valenza religiosa ed artistica, che affonda le sue radici nei secoli e nella travagliata storia della Diocesi di Bobbio: dalla sua nascita nel 1014, allorché un decreto dell'Imperatore Enrico II elevava il centro sulla Trebbia a città e le conferiva al contempo la dignità della Cattedra, ai giorni nostri. Storia illustre, che ha visto succedersi ben 67 vescovi fino al 1973, anno della morte di mons. Pietro Zuccarino, ultimo grande pastore della Diocesi.

IRENE MALACALZA

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