Mercoledì 29 Settembre 2004 - Libertà
Una stanza multisensoriale per gli anziani
All'Albesani una novità assoluta per l'Italia che coinvolge due università. Lo scopo: contrastare il decadimento cognitivo. Progetto sperimentale a Castello. Anche la pet-therapy con i robot
Suoni, odori, profumi e immagini per suscitare emozioni Tecnologie moderne e materiali poveri
Castel San Giovanni - Una stanza multisensoriale, prima in Italia, in cui robotica ed informatica si uniranno all'uso di materiali poveri per contrastare il decadimento cognitivo dell'anziano. Si tratta del progetto sperimentale che la casa protetta Albesani di Castel San Giovanni nei prossimi mesi si appresta a realizzare e per cui di recente ha ricevuto un contributo dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di ben 80 mila euro. Contributo che verrà suddiviso in due parti: 40mila euro entro la fine di quest'anno e altri 40mila entro la fine del 2005. All'interno dello stesso progetto nei reparti dell'Albesani potrebbero inoltre presto fare la comparsa anche le "foche robot", prototipi di foche meccaniche già utilizzate in Giappone all'interno di progetti di pet theraphy, ovvero terapia con gli animali.
"La scelta di realizzare una stanza multisensoriale - spiega la presidente dell'istituto Rosalba Trabacchi - nasce all'interno di una strategia ben precisa che mira a sperimentare nuove tecnologie e nuovi servizi a favore dell'anziano".
Per poter realizzare la sala multisensoriale, la casa protetta castellana sta collaborando con studiosi dell'università di Siena e di un'università danese in cui lavorano alcuni dei massimi esperti di robotica. La sala verrà allestita all'interno dell'istituto con tecnologie tra le più innovative provenienti dall'estero. "Si tratterà perlopiù di prototipi - spiega Carlo Gobbi, coordinatore socio assistenziale e sanitario della struttura - con cui si cercherà di stimolare i cinque sensi dell'anziano".
All'interno della stanza verranno creati dei percorsi sensoriali in cui verranno riprodotti suoni, odori, profumi, immagini e quant'altro possa suscitare emozioni e stimolare i cinque sensi. Tutto verrà fatto utilizzando sia tecnologie moderne quali computer, schermi ecc.. ma anche utilizzando materiali poveri quali sabbia, terra e acqua. Non è escluso che all'interno della stanza faccia la sua comparsa anche la realtà virtuale. Attraverso la stimolazione dei sensi si cercherà di migliorare la capacità di orientamento e di memoria dell'anziano.
"Il profumo di un fiore o una canzone possono ricordare e far riaffiorare certi stati d'animo - spiega il coordinatore della struttura "e al tempo stesso possono curare disturbi comportamentali come l'ansia". La stanza multisensoriale di Castel San Giovanni sarà il primo esempio in tutta Italia. Casi simili ne sono già stati realizzati in Germania e Olanda.
Nei mesi scorsi si sono già svolti gli incontri preliminari tra i tecnici dell'istituto Albesani e gli esperti delle due università coinvolte nel progetto. A breve è prevista la stipula della convenzione sulla base della quale potrà partire il progetto.
"Si tratterà di una vera e propria ricerca scientifica - spiega la presidente Trabacchi - in cui noi metteremo a disposizione le nostre conoscenze sul mondo dell'anziano, mentre le due università metteranno a disposizione le loro tecnologie al servizio dell'anziano".
Il progetto pilota durerà due anni e coinvolgerà un campione di una quindicina di anziani ospiti dell'Albesani.
Mariangela Milani