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Lunedì 28 Marzo 2011 - Libertà

Tutta la vita nei click di amici e fotografi

Decine di immagini esposte fino a questa sera nella sede storica della Casa del Fanciullo sul retro della basilica

Sorridente vicino al "papa buono" Giovanni XXIII e a Giovanni Paolo II, all'allora vescovo di Piacenza Luciano Monari, a monsignor Tonini e persino al grande tenore Flaviano Labò. Ma il sorriso più grande padre Gherardo lo riservava tutto ai "suoi" ragazzi, quelli della Casa del Fanciullo: lo dimostrano le fotografie esposte nella mostra "La vita di Padre Gherardo" che è stata inaugurata ieri pomeriggio nell'ex sede della Casa del Fanciullo (dietro la basilica di Santa Maria di Campagna) dove sarà visitabile anche oggi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 prima di essere trasferita ai Vaccari e quest'estate a Carenno.
È una selezione accurata quella che Maria Scagnelli e Paolo Ripamonti hanno ideato per celebrare la figura del frate nell'ambito delle manifestazioni per il decennale della morte: ad essere privilegiata è stata la chiave di lettura tematica, attraverso la quale la vita di Padre Gherardo e quella della Casa del Fanciullo vengono ripercorse con un particolare occhio di riguardo verso gli amici, la comunità religiosa ma anche le passioni che animarono padre Gubertini.
Negli scatti, alcuni in bianco e nero e altri a colori, trapela un padre Gherardo più intimo e familiare: l'appassionato di musica e il suonatore di fisarmonica, il compositore (e a essere esposti sono appunto alcuni spartiti da lui trascritti, tra i quali anche una versione dell'Ave Maria) e l'animatore di iniziative importanti e un po' rivoluzionarie per l'epoca, come la raccolta di carta e di stracci che lo vide impegnato insieme a tanti altri. Sono stati numerosi infatti gli amici che hanno circondato padre Gherardo e la sua Casa del Fanciullo: una sezione è appunto dedicata a loro, agli alpini che sempre lo aiutarono, agli ex sindaci Vaciago e Guidotti e persino all'ex questore Gulì.
«Padre Gherardo è sempre stato un uomo estroverso, un appassionato di musica e alpinismo: non si tirava mai indietro» ha ricordato il superiore dei frati di Santa Maria di Campagna padre Secondo Ballati, «e tante foto documentano questa sua natura». Ma a essere testimoniata è anche la storia della Casa del Fanciullo fin dalla sua fondazione nel 1949: «Un'attività di avviamento al lavoro simile a quella portata avanti da padre Gherardo era svolta dal terzo ordine francescano di cui lui era assistente. Ma la vera novità della Casa del Fanciullo fu quella di accogliere anche i ragazzi più piccoli e di seguirli in un percorso educativo dal mattino alla sera» ha spiegato padre Secondo. Ed ecco allora i ragazzi di ieri e di oggi, la nascita della sede ai Vaccari e quella della residenza estiva a Carenno, le attività e i volontari del centro socio-educativo Tandem e tutti quei volti che quotidianamente mettono in pratica la lezione di padre Gherardo.

Betty Paraboschi

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