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Lunedì 11 Aprile 2011 - Libertà

Collegio Alberoni, i dipinti ritrovati

Presentati il recupero di due quadri e la scoperta di una pala d'altare

piacenza - Settimana della Cultura o Settimana della Riscoperta? L'interrogativo sorge spontaneo per questa edizione dell'iniziativa che, almeno fino a oggi, ha riservato ai piacentini tante sorprese all'insegna della riscoperta artistica: una di queste è stato il convegno svoltosi ieri pomeriggio nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni, dove il direttore coordinatore della Soprintendenza di Parma e Piacenza Davide Gasparotto e la restauratrice Francesca De Vita hanno presentato al folto pubblico accorso gli interventi che hanno portato al recupero di due pregevoli dipinti ad olio su rame di Pietro del Po e al ritrovamento di una pala d'altare a opera di Salvatore Monosilio.
L'incontro, che è stato preceduto dalle visite guidate alla galleria e al collegio (mentre altre visite si sono svolte alla "Ricci Oddi" e alla Fondazione Istituto Gazzola, sempre nell'ambito della Settimana della Cultura) e seguito da un pregevole concerto dell'arpista Lorenzo Montenz e della flautista Anna Mancini, ha visto partecipare anche la presidente dell'Opera Pia Alberoni Anna Braghieri, il presidente di Rotaract Piacenza Raffaele Veneziani e il superiore del collegio padre Mario Di Carlo.
Sotto i riflettori sono andati due capolavori della collezione alberoniana, la Decapitazione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro di Pietro del Po che, grazie al sostegno di Rotaract Piacenza, sono stati restaurati e hanno svelato la grande qualità delle opere e lo straordinario virtuosismo del loro artefice, capace di una pittura dalla perfezione lenticolare.
Nel corso dell'incontro è stata anche presentata la pala d'altare raffigurante la Madonna con il Bambino, San Giuseppe, San Vincenzo de' Paoli e angeli di Salvatore Monosilio che la Provincia Romana della Congregazione della Missione ha recentemente riacquistato e che sarà visibile alla galleria Alberoni per un solo mese, concluso il quale tornerà definitivamente presso la comunità vincenziana che abita il Collegio Leoniano di Roma.
Il pubblico potrà inoltre ammirare un'incisione settecentesca, a firma di Giovanni Battista Jacoboni, derivata dalla Pala del Monosilio e anch'essa di proprietà della Provincia Romana della Congregazione della Missione.
«Esistono dei punti in comune fra queste opere - ha spiegato Gasparotto -, innanzitutto entrambi gli artisti provengono dalla Sicilia: Pietro del Po da Palermo e Salvatore Monosilio da Messina. Inoltre a legarli è quella che potremmo definire una "presenza vincenziana": gli oli su rame di del Po entrarono a far parte della ricca collezione del cardinale Alberoni durante il suo soggiorno romano, mentre il dipinto di Monosilio è legato alla devozione dei vincenziani per la presenza di Vincenzo de' Paoli».
Per quanto riguarda l'opera di restauro condotta da De Vita, il lavoro ha permesso «la rimozione di spessi strati di vernici che con gli anni si erano ingiallite, ottundendo la brillantezza dei dipinti», come ha spiegato Gasparotto: a rivelarsi invece ora, nel loro pieno splendore, sono due piccoli capolavori che del Po "lavorò con isquisita diligenza", come scrisse nella sua Storia Pittorica dell'Italia del 1795 l'abate Luigi Lanzi, e che ora grazie al sostegno del Rotaract possono essere ammirati.
L'impegno dell'associazione comunque non si ferma: il 29 maggio, sempre al collegio Alberoni, è in programma un concerto con gli allievi del "Nicolini" per finanziare i restauri di tre incisioni del maestro Giuseppe Vasi.

Betty Paraboschi

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