Mercoledì 6 Aprile 2011 - Libertà
L'addio a Bosoni, "un ruvido ma sincero"
In San Savino i funerali del medico-politico. Don Franceschini: per me un fratello
Una persona schietta, positiva, che ha messo il massimo dell'impegno in tutto quello che ha fatto. Colleghi ed amici hanno voluto ricordare così Sandro Bosoni, il medico-politico scomparso sabato scorso all'età di 78 anni, nel giorno del suo funerale, celebrato ieri pomeriggio nella chiesa di San Savino. L'immagine che lascia è quella di una persona laboriosa ed interessata ad ogni sfaccettatura del sapere, e non poteva che essere così visti i suoi numerosi interessi e professioni: medico chirurgo dell'ospedale di Piacenza, colonna della Dc nonché sindaco di Calendasco per dieci anni dall' ‘85 al ‘95 e sostenitore della cultura, tra i fondatori degli Amici della Lirica, membro della Commissione Teatrale e rappresentante comunale della Fondazione Toscanini. «Per tutti noi è stato un vero maestro - ha confessato Francesco Zangrandi, attuale sindaco di Calendasco - io l'ho conosciuto nel 1985, quando abbiamo formato la lista per il Consiglio elettorale delle Amministrative di giugno e da quel momento abbiamo percorso insieme il cammino politico. Era un insegnante di politica e lo faceva con un umiltà incredibile, si interessava ai bisogni delle persone e non ai colori dei partiti». Grande era la correttezza che metteva nei rapporti umani, come ha ricordato Francesco Lavezzi, primo cittadino di Calendasco dopo Bosoni e fino al 2004: «Una persona indimenticabile da questo punto di vista, quando ero con lui non parlavamo mai di politica ma solo di cosa si poteva fare per il paese». Luigi Salice, consigliere comunale di Piacenza, ha sottolineato la sua importanza all'interno della Dc provinciale e lo ha descritto come una persona «ruvida, ma molto sincera ed affettuosa, non cercava mai lo scontro per dividere, ma solo per stare insieme». Tra gli esponenti del mondo medico locale, il dottor Giancarlo Carrara della Croce Bianca è riuscito a stento a trattenere l'emozione: «Un vero peccato che se ne sia andato, era un uomo magnifico sotto tutti i punti di vista». Così come il baritono Carlo Torregiani, che ha conosciuto la sua veste più "artistica": «Ha fatto tanto per aiutare noi appassionati di lirica, è molto triste che non ci sia più». L'omelia di don Giampiero Franceschini durante il funerale, alla presenza della moglie Liliana e dei figli Daniele e Maria Elena, spiega significativamente la profonda amicizia che legava il parroco a Bosoni: «Era un fratello ed un caro amico, un uomo che ha vissuto in pieno la sua esistenza e poi purtroppo è stato colpito dalla sofferenza. Le parole potranno essere di conforto, ma non placheranno il senso di vuoto che ci ha lasciato dentro».
Gabriele Faravelli