Domenica 10 Aprile 2011 - Libertà
La scuola punta sul sapere pratico
Per offrire agli studenti competenze più decisive nelle professioni. Convegno per dirigenti ed insegnanti I relatori: decisivi stages e tirocini lavorativi
Il lavoro è cultura e la scuola italiana dovrebbe incentivare di più il sapere pratico per offrire agli studenti competenze più decisive nel mondo professionale. Questo in estrema sintesi il filo conduttore della seconda giornata di aggiornamento dal titolo "Competenze e valutazione", rivolta a dirigenti scolastici ed insegnanti, organizzata da Diesse e Disal ieri mattina alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un appuntamento unico perché organizzato insieme da presidi e docenti, al quale hanno partecipato oltre 200 persone provenienti da tutta Italia, tra cui cinque dirigenti scolastici del Kenya, gemellati con altrettanti istituti italiani. L'obiettivo è stato quello di definire quali competenze specifiche debbano essere trasmesse agli studenti italiani in un panorama scolastico che è profondamente cambiato negli ultimi anni. Ad illustrarlo ai presenti ci ha pensato il docente di Brescia e membro della Commissione per il riordino dei cicli scolastici Dario Nicoli, che nel suo intervento dal titolo "Il gusto della cultura: coinvolgere gli studenti, apprendere per scoperta", ha affermato come i professori si debbano assumere il compito di preparare l'alunno all'esperienza del mondo reale, anche in ottica lavorativa. «Le competenze che la scuola insegna al giorno d'oggi - ha detto - non devono più limitarsi soltanto alla lezione in classe ed ai nozionismi di una volta. È necessario fare un salto qualitativo, preparare il ragazzo dal punto di vista antropologico, ovvero renderlo autonomo e capace di affrontare la realtà». In particolare, il sistema del nostro Paese ha puntato troppo nel tempo sul sapere astratto, relegando in secondo piano la cultura del saper fare. «Cosa che invece è molto importante - aggiunge Vicoli - e dobbiamo recuperare questa visione se non vogliamo più perdere terreno nei confronti del resto d'Europa. Uno strumento efficace secondo me sono gli stages e tirocini lavorativi, che offrono adeguate esperienze». In seguito il convegno ha visto un confronto collettivo tra i professori presenti con i lavori di gruppo per livelli (scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado) sulle competenze e sulle certificazioni delle competenze, per poi concludersi con il saluto di Roberto Pellegatta, presidente nazionale Disal. «Dal prossimo anno infatti - ha spiegato l'organizzatore del corso Mauro Monti, preside del "Mattei" di Fiorenzuola - le competenze degli alunni dovranno essere registrate in una sorta di pagella, che verrà consegnata alla fine di ogni ciclo di studi, per questo vogliamo che i docenti siano preparati fin da subito».
Gabriele Faravelli