Venerdì 29 Aprile 2011 - Libertà
Comitato 100 Sapori "Laboratorio" di idee
Fornari: «Oltre 60 le imprese e le Istituzioni coinvolte»
SEGUE DALLA PRIMA
di DANIELE FORNARI
Oltre a valorizzare quanto realizzato dalle diverse componenti della filiera agro-alimentare, il Comitato si occupa di favorire l'aggregazione delle istituzioni e delle imprese produttive, in modo tale da riuscire a creare il clima migliore per realizzare quel gioco di squadra che è sempre più necessario per sostenere lo sviluppo socio-economico territoriale.
Inoltre, si prefigge di favorire il confronto con esperienze aziendali innovative puntando da un lato a realizzare attività formative di aggiornamento imprenditoriale, e dall'altro a discutere i risultati degli studi universitari sulle nuove dimensioni competitive dei mercati. Infine vuole stimolare idee e proposte per valorizzare le potenzialità che Expo 2015 potrà avere per il sistema produttivo locale in termini di visibilità nazionale e internazionale.
In generale, dunque, il Comitato 100 Sapori si prefigge di essere un laboratorio culturale di conoscenza, di aggiornamento, di condivisione, di proposta, di comunicazione dei "valori" della filiera agro-alimentare piacentina. Nato due anni fa, il Comitato è diventato un punto di incontro della realtà socio-economica locale dove, con una partecipazione assidua e crescente, ormai sono stabilmente coinvolte le istituzioni locali, le associazioni di categoria, oltre 60 imprese interessate a confrontarsi sulle problematiche di sviluppo del sistema agro-alimentare. La partecipazione è aperta e libera ed il confronto è su base assembleare.
Dall'esperienza molto positiva dei primi due anni, si è ricavata l'indicazione che anche a Piacenza, diversamente da quanto si pensa sull'individualismo piacentino, esiste una domanda di aggregazione e di condivisione dettata dalla consapevolezza che per vincere le nuove sfide competitive è sempre più necessario attivare delle situazioni di collaborazione e di integrazione.
L'iniziativa "Io amo i prodotti piacentini" si basa su due idee di fondo.
La prima idea è che, per poter apprezzare e amare i prodotti della propria terra, è necessario prima di tutto conoscerli. Fino a che punto i piacentini conoscono le distintività dei prodotti alimentari dei loro territori? Se è vero che nel mondo ipertecnologico di oggi molti sanno inviare un sms o navigare su Facebook, quanti conoscono le caratteristiche e le proprietà degli alimenti che si consumano quotidianamente? Quanti conoscono i tempi di stagionatura della coppa, i vitigni che vengono utilizzati per la produzione del gutturnio, la percentuale di sale che è contenuta nel salame, o i litri di latte necessari per ottenere un kg di grana padano?
Per 40 giorni Libertà farà "cultura" sulle produzioni alimentari locali con notizie, curiosità, informazioni, "lezioni" su origini, storia, valori e eccellenze della filiera agro-alimentare piacentina.
La seconda idea è quella di verificare il livello di conoscenza dei prodotti alimentari locali con un concorso a premi dove sarà necessario fornire delle risposte ad una serie di quesiti riguardanti i prodotti tipici. Il concorso rappresenta un piccolo "gioco" per stimolare la partecipazione della popolazione piacentina e per verificarne, indirettamente, il senso di appartenenza al proprio ambito territoriale.
La crisi economica ha stimolato i consumatori ad esprimere un bisogno crescente di sicurezza, ecologia, qualità, semplicità, rassicurazione e di recupero della tradizione, favorendo una maggiore domanda dei prodotti alimentari "tipici". Basti pensare che negli ultimi tre anni, in una situazione di significativa contrazione dei consumi, il tasso di sviluppo delle vendite dei prodotti tipici è risultato 4-5 volte superiore a quello medio generale.
In questa prospettiva il progetto "Io amo i prodotti piacentini" assume, specie per le imprese locali, anche una valenza commerciale in quanto, stimolando una maggiore conoscenza dei valori positivi di questi prodotti, può contribuire a sostenerne i consumi.
In realtà il vero punto di forza del progetto è il grande gioco di squadra che c'è dietro. Di questo va dato merito a chi ha contribuito alla realizzazione dello stesso progetto: al sindaco del Comune di Piacenza e al suo assessore allo Sviluppo economico, al presidente dell'Amministrazione provinciale e al suo assessore al Turismo, al presidente della Camera di Commercio, al Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, al presidente di Piacenza Expo, al presidente dell'Editoriale Libertà, al direttore di Libertà, al presidente del Consorzio Piacenza Alimentare, al nuovo direttore amministrativo generale dell'Università Cattolica, al direttore del Dipartimento di Economia della stessa università, ai presidenti e ai direttori delle Associazioni di Categoria. E da ultimo, ma non per importanza, alle imprese e agli imprenditori che, con la loro partecipazione e il loro interesse, hanno stimolato quella passione, quella voglia di fare e quell'impegno che sono alla base di ogni iniziativa costruttiva. Se il buon giorno si vede dal mattino…