Venerdì 29 Aprile 2011 - Libertà
Ricette, foto e curiosità La parola ai lettori
Cresce l'attesa per il primo tagliando. Al via il 3 maggio con i salumi
Manca ormai solo qualche giorno all'inizio del concorso "Io amo i prodotti piacentini", organizzato da Libertà e dal comitato Cento Sapori in collaborazione con la Camera di Commercio, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Provincia, il Comune di Piacenza, l'Università Cattolica, il consorzio Piacenza Alimentare, Piacenza Expo e Wine Food Service.
Per ingannare l'attesa, Libertà offre da oggi a tutti i suoi lettori la possibilità di intervenire direttamente, per dimostrare - oltre alla partecipazione al concorso - come vi muovete tra i nostri prodotti tipici quando siete tra le mura di casa. Spazio, quindi, alle vostre fotografie (mentre cucinate o siete a tavola con gli amici), alle vostre impressioni, notizie, curiosità e opinioni su vini o salumi, ma soprattutto spazio alle ricette (originali o più tradizionali) che abbiano come protagonisti i prodotti genuini in tutti i loro abbinamenti.
Nei prossimi giorni, si potrà creare a tutti gli effetti un dibattito con i lettori tra le diverse "varianti" o modalità di preparazione dei piatti: dove, in ogni caso, a vincere saranno i sapori.
Le foto delle vostre tavolate possono essere inviate all'indirizzo fotografie@liberta. it, indicando il luogo e l'occasione "piacevole" in cui è stata scattata. Per inviare le vostre ricette, invece, basterà visitare il nostro sito www. liberta. it, dove troverete anche il regolamento completo del nostro concorso a premi (disponibile inoltre presso la sede di Libertà di via Benedettine 68).
Ma siete sicuri che la vostra ricetta, oltre a utilizzare i prodotti della tradizione, sia veramente tipica? Qualche indicazione o suggerimento lo può offrire il cosiddetto "elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali", curato dal Ministero delle Politiche agricole e forestali: si tratta di una lista "aperta" a tutti i possibili inserimenti da parte di Regione e Provincia, suddivisi per regione di provenienza e periodicamente aggiornata.
In questo elenco nazionale sono comprese già molte delle ricette tipiche del nostro territorio. I "soliti" pisarei e fasò, bomba di riso o anolini? Anche, ma esistono inoltre una serie di ricette tipiche che forse non tutti i piacentini conoscono, come i maccheroni bobbiesi (con l'ago da calza), i tortelli di farina di castagne, il risotto con i "codini" di maiale, il riso e verze con costine, le mezze maniche da frate ripiene, l'insalata rustica (rustisana), le lasche del Po in carpione (i cosiddetti stricc', purtroppo sempre più rari) o le tagliatelle di ricotta e noci e la zuppa di ceci.
Ma anche dal punto di vista dei "secondi" piatti, la tradizione piacentina non scherza: si va dall'anguilla in umido alla faraona alla creta, dalle lumache alla bobbiese, a "pancetta e piselli" fino ai cavoli ripieni, al "dolce brusco" (una specie di pollo in agrodolce tipico della Valluretta), al merluzzo in umido, alla frittata di funghi prugnoli (spinarò).
La vicinanza e l'osmosi con la tradizione popolare di questi piatti ha fatto sì che molti di questi vengano spesso ancora chiamati con il loro nome originario in dialetto e risultino difficilmente traducibili in italiano. Gran parte delle ricette tipiche, tuttavia, non sono state comprese nell'elenco "ufficiale" ministeriale, ma giacciono gelosamente custodite in qualche cassetto di molte cucine piacentine.
Quale occasione migliore di questa per metterle a disposizione dei nostri lettori?
Cristian Brusamonti