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Venerdì 15 Aprile 2011 - Libertà

«L'eros che ha fatto riveder le stelle»
Gli universi di Smerieri, Martinelli, Valla

Eros (ergo, il fuoco che è poi il tema centrale) e psiche atterrano sull'Omeofest, e l'altra sera attorno a questi argomenti ricchi di significato nell'ambito di un incontro ricco di suggestioni e di spunti, sono intervenuti all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, lo psichiatra Giovanni Smerieri, lo psicologo Marco Martinelli e Francesca Lucia Valla, storica dell'arte e insegnante al liceo artistico "Cassinari". Il tutto tra letteratura, arte e soprattutto nell'ambito della psicologia umana perché l'eros esercita fascino e curiosità, perché da sempre amore e psiche catturano, coinvolgono e affascinano. E allora Giovanni Smerieri, direttore dell'unità di riabilitazione psichiatrica di Piacenza, attraverso un racconto molto toccante che ha suscitato un notevole interesse da parte del folto pubblico presente, ha sviscerato una storia umana di un proprio paziente con evidenti patologie mentali che attraverso l'eros ha avuto una trasformazione profonda, fino a "riveder le stelle"; quella luce che ognuno di noi ha dentro ma che difficilmente emerge, soprattutto quando le situazioni di vita sono difficili. Smerieri ha presentato una serie di immagini, o meglio una serie di disegni realizzati da un suo paziente, dai quali emerge una trasformazione profonda: «L'eros - ha sostenuto Smerieri - non deve essere inteso soltanto come amore di coppia, ma in questo caso come amore nella cura, l'amore che il mio paziente ha sperimentato, uscendo da una terribile angoscia di morte». Un aspetto poco conosciuto ma molto interessante è l'analogia del circuito mentale in relazione all'eros. «Le reazioni della mente - ha aggiunto - sono pressoché identiche per quanto riguarda l'eros, sia esso un amore di coppia, un amore amicale o un amore filiale». Una bella storia ricca di umanità e di sensibilità. Attorno all'aspetto psicologico del rapporto tra amore e psiche, ha ruotato l'intervento di Marco Martinelli, psicologo e psicoterapeuta dell'Unità riabilitativa del Dipartimento di salute mentale di Piacenza: «Prendendo spunto dalla favola di Amore e Psiche di Apuleio, ci si può addentrare nell'ambito psicologico - ha spiegato - il mito può aiutarci a comprendere il rapporto che intercorre tra l'individuo e il fuoco che arde nel profondo». Martinelli ha inoltre spigato come esistano forze biologiche primordiali che se opportunamente guidate possono dare un senso alla mente e produrre forti slanci vitali con grande profondità interiore. Francesca Lucia Valla ha invece proposto per immagini alcune opere che spaziano dall'antica Grecia e passando dal Parmigianino a Caravaggio, giungono all'arte del Novecento, tra Munch, Picasso e Klee. «L'immagine di Eros - ha detto - prende forma con la mitologia, ma si trasforma in fuoco che arde e divampa nel rapporto a due». Quasi a chiudere il cerchio con ciò che ha sostenuto in passato il sociologo Francesco Alberoni con le sue teorie sull'innamoramento.

Ma. Mol.

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