Domenica 17 Aprile 2011 - Libertà
«Giovani oppressi dagli adulti, così maturano le devianze»
Disagio e scontro generazionale sotto la lente degli esperti
I giovani di oggi bevono, consumano droghe, si sentono depressi e sfogano le proprie frustrazioni con l'annullamento della propria personalità o con la violenza verso i coetanei. In certi casi queste frasi si possono considerare stereotipi, luoghi comuni magari amplificati dai media che ci lasciano una visione distorta del mondo adolescenziale, ma che nascondono una amara verità di fondo: esiste un problema di disagio giovanile nella società contemporanea, che deve essere combattuto soprattutto dalle generazioni dei genitori e degli insegnanti offrendo ai ragazzi il buon esempio dei valori educativi di una volta.
Un tema delicato, sviscerato in ogni sua sfaccettatura nel corso del convegno dal titolo "Le storie siamo noi (le parole per non dirlo) " che si è tenuto ieri mattina nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Organizzato dai Lions di Sant'Antonino, l'incontro ha voluto offrire un panorama di risposte giuridiche, educative e sociali a confronto grazie all'apporto dei relatori che sono intervenuti sull'argomento: l'assessore provinciale alla pubblica istruzione Andrea Paparo, il pedagogista Daniele Novara, il docente di teologia alla Cattolica di Piacenza don Luigi Bavagnoli, il Magistrato del tribunale di Piacenza Marina Marchetti, il comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Rota Gelpi, il docente della facoltà di Agraria della Cattolica Attilio Del Re, la professoressa dell'Università "Carlo Cattaneo" Eliana Minelli ed il professor Flavio Celaschi del Politecnico di Milano. Introdotti dal presidente dei Lions Giampiero Maggi, dalla coordinatrice Olga Marsico, moderati dal responsabile disagio giovanile distretto 108 IB3 Lions Igino Contardi ed "interrotti" ogni tanto dal comico di Zelig Maurizio Bronzini, ognuno di loro ha proposto la propria visione del problema con lo scopo di far riflettere i ragazzi in sala, una classe del primo anno del liceo Respighi e due quarte del Raineri-Marcora, alla presenza del questore di Piacenza Calogero Germanà. Paparo ha esordito definendo la questione «intergenerazionale», ovvero «un disagio giovanile che esiste sicuramente, ma del quale siamo responsabili tutti, noi adulti per primi». Visione condivisa da Novara, secondo il quale «le nuove leve vengono oppresse dalla nostra generazione, incapace di lasciarle libere di crescere come succedeva una volta, con il risultato che entrano in fasi distruttive e si lasciano andare a dipendenze e violenza». Fenomeni che Rota Gelpi ha voluto portare all'attenzione degli studenti mostrando il video dei Carabinieri sui pericoli derivanti dall'uso di stupefacenti e di alcolici, mentre la Marchetti ha spostato il discorso sulle responsabilità dei diretti interessati. «C'è un depauperamento dei valori - ha detto - devono recuperare le tradizioni a cui eravamo abituati noi un tempo», così come don Luigi ha sottolineato che «dovrebbero imparare a cercare un riferimento critico come ai tempi del '68, ribellarsi ad una società che non ha più autorità positiva».
Gabriele Faravelli