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Giovedì 14 Aprile 2011 - Libertà

«Litigare bene da piccoli per non litigare da grandi»

Continua il grande successo della scuola di genitori.La gestione della "rabbia" al centro dell'incontro di ieri sera in Fondazione con Daniele Novara. «Nei conflitti si misura la capacità educativa del genitore»

Più si litiga da piccoli - diciamo fino ai 6 anni - più si hanno possibilità di diventare adulti meno aggressivi e mediamente sereni. Perché questo accade lo ha spiegato ieri sera il pedagogista Daniele Novara all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, davanti ad una platea gremita di genitori ansiosi di non fare passi falsi educativi. A moderare il dialogo, Gaetano Rizzuto, direttore di "Libertà", accomunato a Novara anche dall'ammirazione condivisa per la lezione di Danilo Dolci, sociologo, educatore e attivista della non violenza. Il tema del giorno di questo ciclo di incontri, la gestione della "rabbia", ha suscitato il consueto, acceso interesse di un pubblico abituato a rivolgere molte domande.
«La famiglia - spiega Novara - è un ambiente oggi particolarmente litigioso». Peraltro il concetto di autorità si è ridotto, la figura del "capo famiglia" quasi non esiste più, sostituita dal genitore-peluches. «Ma questo è un vantaggio - ripete Novara - perché consente di trovare una maggior autoregolazione in famiglia e condivisione». La società del comando è finita, nessuno accetta più la cultura dell'imposizione esecutiva, tutti vogliamo essere rispettati ed ascoltati. C'è un genitore nuovo che si va proponendo, non più padre e padrone, autoritario, ma persona che organizza la vita dei figli, della famiglia, con regole chiare, senza usare comandi, senza arrabbiarsi, senza picchiare i figli.
In quanto alla litigiosità dei bambini, Novara ne parla nel libro "Litigare per crescere" (Erickson) e ieri ne ha ripreso i punti salienti. I bambini in tenera età hanno grandi capacità di riconciliazione e autoregolazione creativa autonoma, sanno trovare accordi adeguati, per cui bisogna uscire dal vecchio modello familiare - esorta Novara - in cui mamma e papà intervengono cercando il colpevole, invitando a smetterla, orientando la soluzione di un conflitto. L'interferenza genitoriale impedisce anzi al figlio di costruire competenze e di imparare a gestire i litigi, meglio invece aiutare i bamini al confronto: «più avranno litigato da piccoli senza interferenze da parte degli adulti meno litigheranno da grandi» sintetizza Novara, in quanto l'ingerenza crea un senso della vergogna, emozione molto negativa che inibisce la crescita.
La terza serata della scuola per genitori conferma la sua doppia valenza di esposizione teorica calata poi nei casi pratici che le famiglie vivono. E per le quali il responsabile del Centro psicopedagogico piacentino (ormai noto sul piano internazionale) propone una cultura delle regole lontana tanto dal comando quanto dall'eccesso di atteggiamento servizievole, efficacemente sintetizzata da una frase di Luca (6 anni): «Le parole servono a litigare senza farsi male».
La serata di ieri ha riservato la tradizionale accoglienza anche per i bambini, con servizio di babysitting, che concede ai genitori di seguire attentamente il dibattito. La partecipazione è alta, con circa trecento iscritti e arrivi anche da fuori città. Un nuovo incontro si terrà a maggio con lo psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet. L'iniziativa ha il sostegno di Ina Assitalia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, e Comune di Piacenza, la realizzazione è del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti. Le lezioni (gratuite) consentono anche un ulteriore confronto on-line su una pagina Facebook (Scuola Genitori) e il ricorso ad un blog.

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

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