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Sabato 2 Aprile 2011 - Libertà

Casa del Fanciullo Convegno ieri pomeriggio nell'ambito delle celebrazioni per i dieci anni della morte del fondatore padre Gherardo

«Dico che è tempo di istituire anche l'avvocato dei bambini, nelle separazioni non si è mai ascoltato il punto di vista di un "terzo", appunto i figli». La proposta è stata lanciata dall'avvocato Sara Carsaniga, esperta in in Diritto di famiglia intervenuta ieri pomeriggio al convegno "Figli contesi": dai genitori in separazione, figli che si colpevolizzano ritenendosi responsabili del conflitto fra mamma e papà, figli dilaniati dalla sofferenza della disgregazione familiare. Giuliana Viola
«Padre Gherardo soffrirebbe molto di queste situazioni, ma se ne farebbe carico, farebbe suoi gli strumenti di mediazione familiare per affrontare la sofferenza che le separazioni provocano nei figli». Giuliana Viola, coordinatrice della Casa del Fanciullo, non ha dubbi sulle azioni che il piccolo frate francescano avrebbe messo in campo per difendere i bambini dal dramma della separazione. Ieri pomeriggio Viola ha moderato l'incontro, immaginato con un cuore spezzato, promosso nell'ambito delle iniziative per ricordare i dieci anni della morte di padre Gherardo e svoltosi nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Il tema è stato affrontato per l'aspetto legale dall'avvocato Carsaniga; le ricadute psicologiche sui figli sono state analizzate dalla psicologa Laura Taranta; Elena Folletti, mediatrice del Centro per le famiglie del comune di Piacenza ha illustrato cosa offre l'ente pubblico per aiutare le coppie in separazione, ed anche i figli.
«Con la legge 54 si è fatto un lungo passo in avanti, soprattutto culturale - ha esordito Carsaniga - perché la normativa che prevede l'affido condiviso ha recepito il piano di parità fra i genitori. Pur non essendo più coppia hanno gli stessi diritti e doveri nei confronti dei figli minori, anche se va precisato che l'affido esclusivo non è stato cancellato», soluzione che privilegiava la figura materna. E' un principio nuovo quello fissato dalla legge che sconvolge il sistema "matriarcale" della famiglia italiana, «uno stupendo strumento ma nelle mani dei genitori non dei giudici». L'avvocato ha fatto notare come il legislatore abbia cercato di far crescere una nuova cultura di rispetto fra gli attori in conflitto «un terreno di confronto che deve partorire una linea comune ad esempio nella scelta dell'educazione, dei giochi, dell'istruzione da impartire». Carsaniga ha poi osservato un'altra novità della legge 54/06: «La casa segue i figli anche se il coniuge che la abita non è il proprietario, ma, diversamente da quanto ammesso in precedenza, non può abitarla con il nuovo partner».
«La separazione è un evento nefasto nella vita di coppia, è un lutto profondo - ha dichiarato la psicologa Laura Taranta -. Dobbiamo considerare il mondo di provenienza, quello cattolico, che non prevede tale istituto e che ora va presa in considerazione senza drammi. Ma se la coppia si disgrega, genitori invece si rimane a vita». L'analisi della psicologa ha messo in evidenza come il conflitto che ne scaturisce sia un mezzo per attribuire la responsabilità del fallimento dall'una all'altra metà della coppia e nel conflitto ne fanno le spese i figli. «E' perciò importante saper dialogare, è fondamentale per i figli vedere i genitori sereni e disponibili. I bambini, da esperienza personale, sanno anche trovare i lati positivi nell'ambito della separazione se si continua a dedicare loro il giusto tempo dell'essere padre e madre - ha poi concluso -. L'istituto della mediazione è un'occasione per trovare spazio neutro e parlare dei figli e stemperare le situazioni conflittuali».
Il tema della mediazione è stato il terreno sul quale si è espressa, con tutta la sua esperienza, Elena Folletti mediatrice familiare del Centro per le famiglie del comune di Piacenza. «Un servizio pubblico di aiuto e supporto ai genitori per superare il conflitto, per il loro benessere e a beneficio dei minori». La base di partenza è il superamento della valutazione, del giudizio "negativo" «la legge 54 dell'affido condiviso dà regole e tecniche per uscire dal conflitto. Nella stanza della mediazione familiare la coppia trova un luogo per incontrarsi, per definire questioni importanti e giungere a soluzioni, in fondo è un luogo di promozione delle risorse che ciascun genitore ha, e la restituzione della fiducia dell'uno nei confronti dell'altra». Ma attenzione, tutto ciò non viene automaticamente codificato, «con in mano l'accordo, verbale o scritto, si dovrà comunque passare attraverso il tribunale che ne stabilisce gli effetti legali». In sostanza se la mediazione ha successo lo si deve essenzialmente agli stessi protagonisti.
Poi Giulia Cagnolati ha illustrato il progetto di aiuto ai figli di cui riferiamo a lato.

Maria Vittoria Gazzola

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