Venerdì 15 Aprile 2011 - Libertà
Suggestioni dalle Eolie, le cartoline di Sorgi
Il giornalista-scrittore, ospite dell'incontro clou, ha illustrato i suoi 3 libri dove le isole sono teatro per divi del cinema, per la storia d'amore di Edda Ciano e per l'avventura del principe Lanza di Trabia
Suggestione. Proprio così. Suggestione per i luoghi che Marcello Sorgi, giornalista e scrittore (già direttore de "La Stampa") evoca nel suo racconto all'Omeofest nell'evento clou, in Fondazione, illustrando i suoi tre libri, "Le amanti del vulcano", "Edda Ciano e il comunista" e "Il grande dandy" (appena uscito) editi da Rizzoli e che hanno come teatro la Sicilia, o meglio, le Eolie. A condurre l'incontro Mauro Molinaroli. E allora è valsa la pena tuffarsi, ieri pomeriggio, in un mondo apparentemente lontano anche se in realtà molto più vicino di quanto possiamo pensare. Perché i personaggi cui fa riferimento Sorgi muovono ricordi. Ne "Le amanti del Vulcano" sono tre. Lui, Roberto Rossellini, raccontato come «un giovanotto della Roma-bene che s'era mangiato il patrimonio di famiglia e cercava di svoltare con il cinema». Lei, Anna Magnani, la grande attrice segnata per sempre dal «senso d'abbandono maturato per non aver mai conosciuto il padre ed essere stata abbandonata ancora piccola dalla madre». L'altra, Ingrid Bergman, la diva di Hollywood, nata per il grande schermo perché «aveva un volto e un sorriso unici, e una naturale propensione alla recitazione, poteva andare in scena anche senza trucco».
Sullo sfondo il Sud esotico e lontano delle Eolie. «Isole dalle notti infinite, in quell'estate del ‘49, della lavorazione contemporanea di due film rivali, Stromboli e Vulcano, il primo firmato da Rossellini, il secondo da William mieterle». Secondo Sorgi, «Roberto Rossellini è un esempio perfetto di italiano. I suoi repentini passaggi dal fascismo ai comunisti alla Dc erano in fondo basati su ragioni pratiche, di convenienza, sulla sua furbizia e sul suo senso di ironia, perché l'Italia era un paese tragico e ridicolo insieme. Un Paese ideale per far da cornice a quel girotondo di tradimenti e abbandoni, separazioni e gravidanze, litigi furiosi e pubbliche dichiarazioni che accompagnò la storia dell'amore tra Bergman e Rossellini».
E a proposito di amori Sorgi tira fuori anche, attraverso il suo libro "Eddia Ciano e il comunista", l'amore tra la figlia di Benito Mussolini e un capo del Pci locale, Leonida Buongiorno, a Lipari, nel 1945 a cinque mesi dalla fucilazione del padre e ventuno da quella del marito Galeazzo. La figlia prediletta del Duce, figura di rilievo anche politico durante il fascismo, è una donna intelligente e irrequieta che non sopporta la morale del tempo: fuma, beve, porta i pantaloni, ha accettato (e ricambiato) i numerosi tradimenti del marito. «Edda - spiega Sorgi - arriva a Lipari malata, depressa, fiaccata dal dolore e dalla solitudine. Non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere senza l'aiuto e l'affetto di un uomo: Leonida Bongiorno, il capo del Pci locale e partigiano. La loro storia è quella di un incontro intimo e travolgente che li legherà per sempre. Nell'estate del 1946, quando Edda, non più sottoposta al confino, per effetto dell'amnistia firmata da Togliatti, lascia l'isola, nonostante lo strazio della lontananza (e della gelosia), il loro rapporto non si interrompe». E infine "Il grande Dandy", il principe Raimondo Lanza di Trabia che ha attraversato quarant'anni di storia italiana: playboy, spia fascista durante la guerra di Spagna, mediatore con i partigiani, informatore degli americani con cui trattò per lo sbarco in Sicilia, corridore automobilistico, inventore del calciomercato, imprenditore. E quando, nel novembre 1954, si uccise buttandosi dall'Hotel Eden di Roma, la sua morte ispirò a Domenico Modugno la canzone "Vecchio frac". Commovente.