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Giovedì 14 Aprile 2011 - Libertà

Il Quartetto di Venezia stasera al "Nicolini" suona Beethoven per la Società dei Concerti

piacenza - La Stagione musicale della Società dei Concerti di Piacenza prosegue sulla scia dell'altissima qualità delle proposte: stasera alle 21 nella sala grande del conservatorio "Nicolini" ospiterà il concerto del Quartetto di Venezia, tra i più illustri rappresentanti del panorama musicale italiano a livello internazionale. Il Quartetto, composto dai violinisti Andrea Vio e Alberto Battiston, dal violista Giancarlo Di Vacri e dal violoncellista Angelo Zanin, proporrà il Quartetto n. 6 in Si bemolle maggiore io. 18 n. 6 e il Quartetto n. 15 in La minore op. 132 di Beethoven. Due pagine musicali delle quali ci ha già parlato il maestro Vio, con il quale proseguiamo oggi la conversazione.
Il Quartetto di Venezia è molto attivo. Domanda d'obbligo: vista la crisi culturale che l'Italia vive in questo momento, come sta la "musica" oggi a Venezia?
«Vorrei parlare di come sta la musica oggi in Italia: recentissima è una risposta di una società concertistica italiana che fino a pochi anni fa ospitava i migliori nomi del concertismo internazionale: "…caro maestro, purtroppo devo comunicarLe che dopo svariati anni di attività siamo costretti a chiudere i battenti per mancanza di fondi…". E' triste dover constatare come i continui tagli al Fus costringano molte società concertistiche a dover interrompere le proprie stagioni e vedere come le istituzioni che dovrebbero appoggiare queste attività culturali, sembrino noncuranti della situazione. Il ricambio generazionale sarebbe una logica conseguenza nel momento in cui si cominciasse a prendere sul serio la diffusione a 360° della cultura musicale. Prima di tutto partendo dal basso, dalle scuole elementari, ma non facendo suonare il solito flautino (con tutto il rispetto), portando invece i bambini ai concerti, a cantare in coro, facendo prove pubbliche, lezioni concerto e quant'altro. Si scoprirà che l'interesse nel suonare uno strumento verrà spontaneamente da loro stessi e non imposto. Investire poi sulle piccole realtà concertistiche, in modo che si possa portare la musica anche nel paese più sperduto d'Italia (ricordiamoci che siamo strapieni di splendidi teatri e teatrini). Non parliamo poi della televisione che dovrebbe avere un ruolo decisivo. Partendo da questa base sarebbe estremamente facile avvicinare i giovani a tutti i tipi di musica, compresa la musica da camera».
Quali sono i vostri impegni imminenti, dopo la tappa piacentina?
«Abbiamo organizzato una nostra stagione concertistica che finirà a giugno prossimo, ospiti della Fondazione Cini di Venezia, che ci ha gentilmente concesso la splendida sala degli Arazzi: sta riscuotendo un grande successo e spero possa avere un seguito i prossimi anni. Oltre a vari concerti in Italia che ci sta organizzando il nostro eccellente agente Valerio Novara, effettueremo alcune tournée in Danimarca, Usa, Germania, Svizzera e terremo alcune masterclass qua e là».

Eleonora Bagarotti

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