Domenica 17 Aprile 2011 - Libertà
«Le guerre d'indipendenza, soggetto dei Macchiaioli»
Elena Sichel in Fondazione sulle opere dei pittori impegnati a raccontare questa fase storica
di ANNA ANSELMI
All'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano è proseguito l'itinerario attraverso le Immagini del Risorgimento, a cura di Elena Sichel, che nel secondo incontro ha ripercorso gli anni dal 1847 al 1861 nelle opere dei pittori impegnati a raccontare le guerre d'indipendenza e il contesto in cui maturarono, ma anche i personaggi più significativi del cammino verso l'unità d'Italia. Dopo Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi protagonisti del precedente appuntamento, in questa conferenza è stata focalizzata in particolare la personalità di Camillo Benso conte di Cavour, con il suo progetto di riforme (che coinvolgeranno pesantemente i beni ecclesiastici) e di innovazioni in campo economico, con attenzione soprattutto all'agricoltura e allo sviluppo dei trasporti ferroviari, sull'esempio di quanto portato avanti in Gran Bretagna. Nel 1848-49, questo viaggio nella storia ha dunque sostato nella Milano delle Cinque giornate, nella Roma della Repubblica guidata dai triumviri Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, nella Venezia difesa strenuamente fino alla definitiva capitolazione. Nella città papale, a fianco del nuovo governo, si schierarono anche Caterina Trivulzio di Belgioioso, «che promosse forme di soccorso per i feriti, antenate della Croce Rossa», ed Enrichetta Di Lorenzo, la donna amata da Carlo Pisacane. Vicende che sono state immortalate dal pennello di Girolamo Induno, un pittore-soldato rappresentato alla Galleria d'arte moderna "Ricci Oddi" da un quadro del 1862, la Partenza del coscritto. L'artista lombardo si dedicò infatti per tutta la vita a soggetti di carattere patriottico, documentando le principali campagne militari come testimone oculare degli avvenimenti, compresa la guerra di Crimea e l'impresa dei Mille. Sichel ha evidenziato l'apporto di questi fotoreporter ante litteram: pittori e scrittori, italiani e stranieri, che narravano in presa diretta quanto succedeva. In ambito letterario abbiamo, per esempio, il contributo di Alexandre Dumas, di Ippolito Nievo, di Giulio Cesare Abba o di Alberto Mario per quanto riguarda la spedizione da Quarto al Volturno, che in seguito verrà trasposta in pittura da Giovanni Fattori. Alla seconda guerra d'indipendenza del 1859 parteciparono in massa i macchiaioli toscani, tra cui Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi (che vi perderà la vita a soli 28 anni), Federico Faruffini. Sichel ha ricordato come subito, nello stesso anno 1859, il conte Bettino Ricasoli indisse un concorso sul tema delle battaglie combattute in Lombardia, vinto da Giovanni Fattori con il Campo italiano alla battaglia di Magenta, conservato alla Galleria d'arte moderna di Firenze. «Furono varie le competizioni bandite su argomenti specifici legati a questo periodo, come le ambulanze di guerra» ha osservato Sichel, soffermandosi anche sulle raffigurazioni delle battaglie di Solferino e di San Martino, nonché sui ritratti dei comandanti degli eserciti che si fronteggiavano, come l'imperatore Napoleone III di Francia e Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia.