Sabato 23 Aprile 2011 - Libertà
Violoncello e pianoforte: sono dialoghi raffinati
piacenza - Per non cadere nella nostalgia le rassegne musicali devono essere proiettate nel futuro. Come La musica dell'avvenire da Liszt al ‘900, conferenze-concerto curate da "Ensemble ‘900 musica" e Fondazione di Piacenza e Vigevano e concepite per celebrare il bicentenario della nascita di Franz Liszt e il centenario della morte di Gustav Mahler. L'ultima, Parigi crocevia del mondo, tenuta all'auditorium della Fondazione, protagonisti Ornella Gattoni al violoncello e Kim Ji Eun al pianoforte, prevedeva l'esecuzione della Sonata in La maggiore di Cesar Franck (1822-90) e di Le grand tango di Astor Piazzolla (1921-92). Questi musicisti in vario modo caratterizzarono un'epoca come sottolineato nell'introduzione da Caterina Calderoni, musicologa: «l'accostamento di questi musicisti, apparentemente slegati fra loro soprattutto per gli ambiti, può sembrare curioso. Franck fu compositore tardo-romantico cosiddetto "serio", Piazzolla viene dall'ambito popolare. Ma li avvicinano l'apprendistato giovanile a Parigi, città catalizzatrice che ha forgiato le maggiori personalità musicali fra ‘800 e ‘900». Parigi fu infatti centro artistico-culturale di prima grandezza ma «hanno poi elaborato linguaggi originali, armonico e strumentale. Franck ha arricchito la tavolozza sonora con una struttura virtuosistica. Piazzolla, dopo studi al pianoforte, si è dato al bandoneon e in lui confluiscono la varietà di linguaggi del XX secolo. Franck fu influenzato da Liszt e Wagner. Ebbe ricco vocabolario armonico, tendenza melodica inquadrata in opere classiche. Tra i suoi estimatori ci fu Proust. Sonata ciclica: idea di formalità che trova esempi in Beethoven e Liszt». Articolata in quattro momenti e perfettamente resa dall'affiatata coppia, la Sonata ha ribadito l'importanza della sua lezione, soprattutto l'incidenza della "Sonata ciclica" che prevede il ritorno dei temi da un movimento all'altro fino alla sovrapposizione finale garantendo così forte struttura compositiva. «Diversa - ancora secondo Calderoni - la fortuna di Piazzolla, amato in Europa, non in Argentina. Con la sua opera ha elevato il tango a concerto ma i puristi argentini lo boicottarono. In Piazzolla c'è 10% di tango e musica popolare, 90 % di musica contemporanea, colori e stilemi del jazz. Grande varietà di toni e situazioni entro una struttura molto tanguera, pezzi notevoli per immediatezza melodica». E Le Grand Tango, nella raffinata interpretazione delle musiciste, ha a sua volta confermato le grandi intuizioni di Piazzolla che, accortamente miscelando dissonanze ed innovazioni, espressività del jazz ma anche eleganza della musica colta europea, operò una rivoluzione ritmica e sonora nel tango.
Fabio Bianchi