Lunedì 18 Aprile 2011 - Libertà
Musicoterapia & disabili, avanza il progetto del Gioia che punta a costituire un'orchestra sinfonica
Cresce sostenuto da grandi ambizioni il progetto di musicoterapia per giovani disabili attivato dal liceo Gioia. "Tutta un'altra musica", l'iniziativa che il centro di formazione e terapia Esagramma di Milano porta avanti a Piacenza per trovare risposte al disagio psichico e sociale, punta infatti alla costituzione di un'orchestra sinfonica aperta alla città.
A rafforzare l'idea sono le domande di adesione di diciassette ragazzi affetti da varie disabilità iscritti in altre scuole, le cui famiglie intendono affiancarli ai sei
che a gennaio hanno iniziato ad avvicinarsi agli strumenti musicali, secondo un percorso che in un triennio li porterà ad eseguire complesse sinfonie. Con un discreto numero di iscritti potrebbe appunto tradursi in realtà il sogno dell'orchestra stabile, integrata dai settanta studenti normodotati del Gioia che frequentano il conservatorio. Ma perché ciò avvenga saranno necessari l'esperienza ed il supporto del Nicolini, che ha già manifestato interesse nei confronti del progetto.
«Speriamo di proseguire anche negli anni a venire - afferma Elisabetta Ghiretti, insegnante che coordina il programma - in quanto oltre ad acquisire una nuova manualità, i ragazzi stanno sviluppando la propria autostima con buoni risultati».
Ostacolo da superare è però la ricerca dei fondi con i quali assicurare continuità all'iniziativa: per questo motivo un paio di settimane fa è stato richiesto l'appoggio della Fondazione di Piacenza e Vigevano, istituzione che fin dall'inizio ha creduto in Esagramma accollandosi le spese di trasporto degli specialisti milanesi. Ma l'eco dell'attività è giunta oltre i confini provinciali, tanto che due nuovi tirocinanti originari di Latina sono recentemente arrivati al Gioia per seguire, insieme a cinque piacentini, il master triennale che nel 2013 consentirà loro di gestire un'attività di musicoterapica orchestrale. «L'intento è quello di far sì che la musica diventi parte della vita di questi ragazzi, non solo dunque di una parentesi scolastica. Compito della scuola è quello di pensare al futuro degli studenti al termine dei cinque anni, un impegno ancora più forte nei confronti dei disabili» sostiene Gianna Arvedi, preside del Gioia, unica scuola ad avere attivato una filiale di Esagramma tra le sei città in cui essa opera.
Soddisfatti del traguardo raggiunto anche i genitori degli aspiranti musicisti, che lo scorso fine settimana si sono confrontati per la prima volta con gli specialisti del centro diretto da Licia Sbattella. «I nostri figli - conferma Giovanna Dodi, madre di uno dei sei partecipanti - migliorano costantemente percependo la fiducia riposta in loro dagli educatori e si aprono a nuove amicizie grazie all'abitudine di lavorare in gruppo».
Filippo Columella