Mercoledì 27 Aprile 2011 - Libertà
Il patrimonio architettonico della diocesi nel Bollettino che si presenta venerdì
piacenza - Il Bollettino storico piacentino, la rivista di storia, lettere e arte fondata nel 1906 da Stefano Fermi, esce con cadenza semestrale. I due numeri dell'annata 2010, che verranno presentati venerdì alle 17.30 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, spaziano dall'architettura alla musica, approfondendo pagine del passato locale. La parte prima del Bollettino 2010 si apre con un testo di Valeria Poli che prosegue nel secondo fascicolo dell'annata ed è dedicato al patrimonio architettonico ecclesiastico urbano della diocesi di Piacenza nel XIX secolo. Il periodo preso in esame vede il tramonto dell'Antico Regime, sotto i colpi delle riforme promosse dai governi di ispirazione illuminista, con cambiamenti anche nello status delle ingenti proprietà ecclesiastiche: beni terrieri, ma soprattutto chiese, conventi e monasteri, i quali si avviano a un futuro non sempre roseo. Poli affronta il tema dei cambi d'uso in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi fino alla ridefinizione dell'organizzazione in parrocchie durante l'episcopato di monsignor Giovanni Battista Scalabrini. Una delle riconversioni che ebbe maggior fortuna - evidenzia Poli - fu quella di "destinare gli edifici religiosi a luoghi ricreativi e culturali: il Teatro Romagnosi nell'ex chiesa di San Francesco di Paola (nel 1866), il Teatro Nazionale di Santa Franca nella ex chiesa (1861) trsformata poi radicalmente in Teatro dei Filodrammatici (1908), il cinema nella chiesa di San Matteo (1903) e in quella di Sant'Ulderico (1906) ". Una Piacenza in parte scomparsa che rivive nelle vicende ricostruite nei due saggi che, accanto alle realizzazioni, si occupano anche di progetti e mostrano, attraverso fotografie d'epoca, come si sia modificato l'aspetto di tanti monumenti. Con Fabrizio Tonelli e Antonio Russo si focalizzano alcuni interventi cinquecenteschi a Palazzo Sanseverino Marazzani Visconti in piazza Sant'Antonino, secolo nel quale si rimane sulle tracce di Giovanni Terzoli, legato arquatese in viaggio verso Roma, del quale tratta Massimo Pallastrelli. Con Ugo Bruschi si passa invece nel Seicento bobbiese, attraverso l'evocazione di "due turbolenti episodi"; Luca Ceriotti suggerisce puntualizzazioni sulla Storia ecclesiastica di Pietro Maria Campi; Susanna Pighi compie un excursus sui paliotti in scagliola del Settecento, mentre Stefano Migliorini si occupa di vedute di soggetto piacentino per l'aristocrazia inglese e Angelo Cerizza dei rapporti tra il socialista Camillo Prampolini e la nostra città. Nel secondo fascicolo, oltre ai testi di Poli e di Francesco Bussi (sul dramma lirico Pier Luigi Farnese) compaiono i contributi di: Ceriotti (sulla biblioteca di San Sisto), Luigi Swich (sull'organo di San Sisto), Pighi (intarsiatori e intagliatori fra Sette e Ottocento), Cerizza (sui bambini viennesi ospitati a Castelsangiovanni nel 1920) e Migliorini (su Bartolomeo Rusca e Francesco Natali).
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