Venerdì 29 Aprile 2011 - Libertà
Banca Monte Parma, perdita di 60 milioni
«Ma con Intesa San Paolo il futuro è rosa»
(mir) Si è chiuso con un risultato negativo per 60,1 milioni di euro il bilancio di Banca Monte Parma presentato ieri all'assemblea degli azionisti tra cui figura la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Nel corso dell'esercizio, si legge in una nota dell'istituto di credito parmigiano, la raccolta totale è ammontata a 4.672,8 milioni, in calo del 2,8% rispetto all'anno precedente, mentre i crediti verso la clientela si sono attestati a 2.734,8 milioni, con una flessione dello 0,22% rispetto all'anno precedente. Quanto al margine di interesse, questo è risultato pari a 44,05 milioni, in frenata del 28,47% rispetto all'anno precedente. Sul risultato d'esercizio, viene sottolineato, pesano «i rilevanti accantonamenti effettuati sui crediti per 80 milioni».
La perdita di 60 milioni, ha affermato il direttore generale dell'istituto, Gian Paolo Martini, «sconta le pesanti ripercussioni del protrarsi della crisi economica e le difficoltà e, in molti casi, i default di importanti aziende alle quali la banca, negli esercizi precedenti, aveva concesso significativi finanziamenti». Il presidente della banca, Carlo Salvatori, ha sottolineato l'accordo tra Fondazione e Intesa San Paolo che ha preparato l'ingresso di Banca Monte Parma «nel più grande gruppo bancario italiano» il che le consentirà di «rafforzare la propria posizione patrimoniale, potenziare ulteriormente la propria offerta alla clientela, migliorare il livello qualitativo del proprio servizio e mettere a disposizione del territorio nuove forze e risorse da impiegare per una crescita responsabile e consapevole dell'economia delle tre provincie nelle quali opera».
Intesa Sanpaolo, da parte sua, ha ribadito «il forte impegno per il rilancio, la valorizzazione e l'ulteriore radicamento sul territorio dell'istituto parmense e delle sue potenzialità di assistere al meglio le imprese e le famiglie clienti». Secondo Fondazione Monte Parma, l'istituto «è pronto a vivere una nuova fase, per la quale vi sono grandi prospettive». E il risultato 2010, pur se «pesantemente negativo, costituirà la base per un sicuro rilancio» in virtù della «prudenza dei criteri cui è ispirato».
mir