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Mercoledì 4 Maggio 2011 - Libertà

Un barbiere pazzo e burlone

Molti applausi per la "Familia Bubieisa" al President

piacenza - La Rassegna di teatro dialettale, dedicata a Sandro Sartori, organizzata dalla Famiglia Piasinteina in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e l'Amministrazione Provinciale, ha ospitato al Teatro President la Compagnia della "Familia Bubieisa", un sodalizio che celebra i trent'anni di attività sociale.
«La nostra attività teatrale - dice Alessandra Mazzari, autrice degli adattamenti -, si è misurata con i testi di Egidio Carella e poi facendo nostri, ambientandoli adeguatamente, testi dei più diversi autori». E' il caso di U Barbè (Il barbiere) dall'originale brillante in tre atti del milanese Antonio Menichetti El coiffeur de L'Ortiga. Maurizio Alpegiani, regista, si è impegnato nella parte del protagonista (il barbè), un parrucchiere di modesta clientela paesana, ma sognatore di sale di bellezza di gran lusso, con grandi specchi, velluti, con tanti lavoranti per una clientela d'alto bordo. Questo vivere con la testa fra le nuvole fa parte d'un carattere scherzoso dell'eterno fanciullo, sempre pronto a combinare scherzi d'ogni tipo ai più sprovveduti clienti, come far la barba a metà o pelare a zero il malcapitato o addirittura ossigenare il pelo della cagnetta della inviperita Delina.
A tenere a freno il burlone provvede la moglie Bice, una burbera Alessandra Mazzari che non gliene perdona una. A risollevare le sorti della scalcagnata famiglia si offre la ghiotta occasione di un possibile matrimonio tra la figlia Tina Luisella Zanlunghi, e il figlio dei padroni di casa, signori Orombelli, proprietari di redditizi immobili, molto preoccupati per le sorti future dell'unico figlio non proprio ben riuscito. Mentre la moglie Bice si impegna per la buona riuscita del matrimonio, la figlia Tina, innamorata di tal Peppino momentaneamente militare, si rifiuta decisamente di prendere in considerazione l'offerta, spalleggiata dal padre. Preoccupandosi i genitori Orombelli di tanto figlio Vladimiro per un matrimonio conveniente con giovane di buona famiglia e onorata, ma soprattuto di sana e robusta costituzione, il barbiere si finge matto e diventa violento con la moglie, rifiuta di lavorare, vanta tra i suoi clienti.. Rossini, Garibaldi, Napoleone.
Ha buon gioco Maurizio Alpegiani a fare il mattatore con esiti esilaranti. Ma la saggia Bice conosce il marito e lo smaschera. Al punto che è un succedersi di piani e contropiani d'inganni, finché tutto si risolve con la resa dei signori Orombelli, rassegnati a tenersi il figlio immaturo per il matrimonio. Al ben assortito gruppo di famiglia Orombelli (Giancarlo Repetti, Clara Gianfusti, Andrea Rocca), si affiancano Andrea Bernardi (Berto), Marco Scotti (Gusto), Giuseppe Chiapparoli (Pedar) ed Elena Sartori, una scatenata Delina. Rammentatrice puntuale Maria Grazia Cella.
La Rassegna dialettale offre la possibilità di un confronto fra il dialetto di città e quelli del territorio, e la possibilità di cogliere come il linguaggio si contamini e si modifici. In particolare il dialetto di Bobbio, pur mantenendo l'identità piacentina, adotta elisioni che sanno di genovese e un originale modo di porgersi, ancor più divertente.

Gian Carlo Andreoli

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