Domenica 8 Maggio 2011 - Libertà
Una guida per avere "Piacenza in tasca"
Presentata all'Archivio di Stato dai numerosi studenti piacentini coinvolti
piacenza - Tre itinerari per osservare con uno sguardo diverso i monumenti piacentini sono stati presentati ieri all'Archivio di Stato, nell'ambito della X Settimana della didattica in Archivio, promossa dalla sezione Emilia-Romagna dell'Anai, dall'Ibc - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione e dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna, in collaborazione con il Cedoc di Modena, le Province e gli Archivi di Stato dell'intera regione. A Piacenza si terrà un ulteriore incontro, aperto al pubblico, domani alle 11 nella sede dell'Archivio di Stato (al 2° piano di Palazzo Farnese), dedicato agli esiti del laboratorio di scrittura creativa Esposti alla vita. Storie di bambini, con i racconti scritti dagli studenti del "Gioia" che si sono ispirati ai documenti del Fondo del brefotrofio cittadino. Piacenza in tasca, ossia i 4 dépliant che con una grafica accattivante, a cura di Tipleco, conducono alla scoperta di Piacenza medievale, sono stati invece redatti all'interno del laboratorio Codex, ideato e coordinato da Anna Riva, responsabile dell'attività didattica dell'Archivio di Stato. La revisione dei testi si deve al direttore Gian Paolo Bulla, le foto a Giovanni Boccaccia. Autori sono gli allievi delle classi III A (docenti Elisabetta Peruzzi e Arianna Groppi) e III C (docenti Manuela Veneziani e Antonella Savini) del "Gioia", per quanto riguarda rispettivamente gli itinerari Vestivamo alla medievale e Mestieri medievali, e della classe II H (docenti Patrizia Datilini e Maria Ludovica Bussi) del "Respighi", per l'itinerario Sant'Antonino attraverso le epigrafi. L'attività, in collaborazione con l'archivio capitolare di Sant'Antonino, la Cattedrale, le basiliche di Sant'Antonino e di San Savino, i Musei Civici di Palazzo Farnese, si è svolta durante l'anno scolastico 2009-2010. Per ora, grazie al sostegno di sponsor (Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca Farnese, Camera di Commercio e Anai, associazione nazionale archivistica italiana), è stato possibile stampare un numero limitato di copie, ma ieri la dirigente del Comune, Antonella Gigli, elogiando i risultati ottenuti, ha auspicato possa esserci una diffusione maggiore di uno strumento che potrebbe essere utile e gradito ai turisti in visita alla città, nonché agli stessi piacentini desiderosi di accostarsi al loro passato da una prospettiva insolita. I percorsi tematici sono contestualizzati nella città dei secoli IX-XIV, con "finestre" aperte sulle principali testimonianze, da Palazzo Gotico a piazza Borgo, a Sant'Ilario. L'itinerario Vestivamo alla medievale ha attinto soprattutto alle miniature del Registrum Magnum e alla moda raffigurata in sculture e affreschi. Due le tappe fondamentali per i mestieri medievali: in Duomo, davanti alle formelle dei mestieri sui pilastri, e in San Savino, col mosaico dei mesi. Le epigrafi in Sant'Antonino consentono di focalizzare eventi storici, come la Pace di Costanza e la salita al soglio pontificio di Papa Gregorio X, ma anche la vita di uomini e donne della Piacenza di ieri, prima che l'editto di Saint Cloud nel 1804, «per motivi igienico-sanitari e ideologici-politici» impedisse le sepolture nelle chiese.
an. ans.