Venerdì 13 Maggio 2011 - Libertà
Le eccellenze della lirica nel nome di Poggi
Dalla piacentina Bridelli alla bacchetta di Sagripanti: premi meritatissimi. Serata a cura della Tampa con l'Ofi diretta da Lombardi che ha ricordato il compianto La Scola. Ospiti Vezzù, Patti e Interisano
di BETTY PARABOSCHI
Una «dolce ed eterea» voce bianca tra le tenebre di Sweeney Todd, un basso buffo «di notevoli risorse vocali e sceniche», un soprano eccellente nel personificare Chrysothemis e Isotta, un direttore d'orchestra dalla carriera «in crescendo rossiniano» e persino una nipotina del tenore Gianni Poggi. Non si è lasciata proprio mancare nulla l'undicesima edizione del prestigioso Premio "Poggi" promossa dalla Fondazione dei Teatri di Piacenza in collaborazione con la Tampa Lirica e con il contributo del circolo "Poggi" di Castelsangiovanni: nel 90° anniversario della nascita dell'indimenticato tenore piacentino a portarne alta la bandiera sono stati quattro artisti di talento che nelle ultime due stagioni liriche del Teatro Municipale si sono contraddistinti per le loro straordinarie capacità vocali, musicali e espressive.
Il soprano Michela Sburlati (Chrysothemis in Elektra di Strauss), la voce bianca Asia D'Arcangelo (Tobias Ragg in Sweeney Todd di Sondheim), il mezzosoprano Giuseppina Bridelli (Idamante in Idomeneo di Mozart), il basso buffo Omar Montanari (Don Magnifico ne La Cenerentola di Rossini) e il direttore d'orchestra Giacomo Sagripanti (La Cenerentola di Rossini): sono stati loro i protagonisti della cerimonia di premiazione andata in scena al Teatro Municipale l'altra sera.
Grande assente della serata per motivi professionali il soprano Mariella Devìa che per la sua interpretazione di Maria Stuarda nell'omonima opera di Donizetti è stata segnalata dalla commissione, composta dalla presidente della Tampa Carla Fontanelli, dal musicologo Francesco Bussi, dal compositore Fabrizio Garilli e dal maestro Nelio Pavesi: proprio a quest'ultimo è toccato il gradito compito della conduzione della serata, che per una volta per motivi professionali non ha visto partecipare la sua "patrona" Fontanelli.
Al di là delle assenze comunque il Premio "Poggi" ha saputo riconfermare quell'allure di magia e di celebrazione che da sempre lo contraddistingue: lo ha fatto fin dall'inizio della serata, che si è aperta con la voce potente e dolcissima di Poggi in una registrazione de La donna è mobile. Ma a essere omaggiato è stato anche il tenore siciliano Vincenzo La Scola, scomparso lo scorso marzo: proprio a lui il maestro piacentino Vito Lombardi, sul podio dell'Orchestra Filarmonica Italiana per la cerimonia, ha voluto dedicare il Preludio di Cavalleria Rusticana con cui si è aperto il concerto.
A incantare letteralmente i piacentini comunque non solo stati solamente i vincitori del "Premio Poggi": la serata ha infatti visto la partecipazione di tre talentuosi artisti, che si sono esibiti su alcune celebri arie di Mascagni, Puccini, Donizetti, Verdi e Ponchielli. Assolutamente straordinaria è apparsa l'esibizione del soprano Nadia Vezzù, che sul palco del Municipale ha portato due arie di Ernani e Manon Lescaut, per conquistare il pubblico con due duetti tratti da La Bohème e Manon Lescaut rispettivamente con i tenori Giacomo Patti e Antonino Interisano. Anche per loro del resto non sono mancati gli applausi: da Lucia di Lammermoor a La Gioconda, da Turandot (della quale Interisano ha eseguito magistralmente la romanza Nessun dorma) a La Bohème (di cui Patti ha brillantemente cantato Che gelida manina) fino ad arrivare alla Danza delle ore che ha visto protagonista un'Ofi straordinaria, la serata ha saputo conquistare. Che lo abbia fatto per la bravura dei protagonisti e del direttore Lombardi (a cui il presidente della Commissione Cultura del Comune Stefano Perrucci ha consegnato un cd di Poggi), per il talento dei vincitori (premiati dai componenti della commissione, oltre che dalla figlia di Poggi, Eleonora, e dall'assessore Paolo Dosi) o per il piglio accattivante del maestro Pavesi in veste di presentatore, poco importa: resta invece una tradizione, quella del Premio "Poggi", destinata a durare e a omaggiare un grande artista piacentino attraverso a chi ne segue le orme con successo.
Betty Paraboschi