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Venerdì 13 Maggio 2011 - Libertà

«La "rete" può proteggere i vostri figli adolescenti»

Pietropolli Charmet ospite alla Scuola Genitori

Fragili e spavaldi, spesso on line e ancor più spesso attaccati alla rete. Dall'infanzia all'adolescenza utilizzano sistemi comunicativi e travestimenti molto diversi da quelli dalle generazioni che li hanno preceduti. Guardano al futuro e mai al passato, temono la noia e la vergogna e hanno paura del loro corpo. Sono questi i ragazzi di oggi, tra Internet e una comunità eternamente virtuale, non necessariamente avvilente, spesso fantastica e surreale, da lasciare disorientati i loro genitori e gli adulti in generale.
E' questo il ritratto dei ragazzi del terzo millennio che hanno scavallato la Generazione Zero, tracciato ieri sera all'Auditorium della Fondazione di via Sant'Eufemia, da Gustavo Pietropolli Charmet, psicoterapeuta e direttore dell'Istituto dei codici affettivi "Minotauro" di Milano fondato dallo psicanalista piacentino Franco Fornari.
Molta gente, pubblico in larga parte femminile per una lezione accattivante e ricca di contenuti, presente il coordinatore e responsabile scientifico di "Scuola Genitori", Daniele Novara che ha promosso l'iniziativa e il direttore del nostro giornale Gaetano Rizzato che ha coordinato l'intenso e vivace dibattito, tra le molte domande del pubblico in sala.
"Il virtuale - ha commentato Charmet - non deve spaventare. Nonostante tutto può mettere al riparo i ragazzi nell'età della crescita e dell'adolescenza da sintomi psichici gravi, da chiusure psicologiche". Perché l'adolescente spesso è troppo fragile per reggere lo sguardo, il confronto con l'altro: "Allora - spiega Charmet - mille volte meglio restare in relazione senza il corpo: ed è la rete la celebrazione della più radicale delle difese che consente a un'infinità di ragazzini di evitare il sentimento sociale della vergogna".
Non è solo un intellettuale brillante, uno studioso serissimo (ha scritto molti libri sul tema dei ragazzi e dell'adolescenza) è un clinico molto spesso in trincea Gustavo Pietropolli Charmet, perché più di altri sa interpretare i giovani di oggi, che non avranno certo i pugni in tasca, ma sono enigmatici, indecifrabili, smarriti, mentre lui, psichiatra di formazione freudiana, a settant'anni o giù di lì, docente per una vita alla "Bicocca", è attivissimo a Milano con i suoi giovani pazienti, quelli che egli stesso definisce con grande semplicità, tristi e disarmati: "E' dunque il caso - aggiunge - di incoraggiare gli adolescenti verso la condivisione anche se virtuale, per evitare i primi traumi e le prime mortificazioni. Diversamente i nostri ragazzi seguiranno le orme dei loro amici giapponesi: un milione di ragazzi spariti dalla circolazione, chiusi nella loro cameretta a comunicare on line, come in un ospedalino da campo nelle retrovie della vita". Tra Facebook e Twitter, che non saranno modelli educativi ben precisi, è vero, ma sono pur sempre un varco, un pertugio per tanti giovani senza storia.
Al termine l'annuncio: visto il grande successo della prima edizione, la Scuola Genitori riprenderà ad ottobre con nuovi temi come la sessualità e le regole.

Mauro Molinaroli

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