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Mercoledì 18 Maggio 2011 - Libertà

"Madonna profuga" da Rodi ad Assisi

Conferenza

piacenza - Un tesoro dell'arte sacra finalmente restituito a uno dei luoghi della cristianità. Si è occupato della "madonna profuga" proveniente dall'isola di Rodi e attualmente custodita in terra umbra, ad Assisi, il direttore di Antropologia Arte Sacra Alessio Varisco: lo ha fatto nell'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in occasione di un incontro organizzato con il patrocinio del Comune e della Provincia di Piacenza, oltre che della stessa Fondazione. "La madonna profuga. Tesoro dei Cavalieri di Malta oggi ad Assisi restituito dai sovietici" è stato il titolo dell'intervento che lo ha visto protagonista e durante il quale il professor Varisco ha preso in esame le vicende che hanno portato l'effige mariana dipinta a mezzobusto in abito "post passionem Filii" e cioè riproducente la Vergine Maria ritratta dopo la morte del Figlio nella basilica patriarcale di Santa Maria degli Angeli di Assisi: l'icona ha peregrinato a lungo prima di essere restituita agli occhi dei fedeli che si recano ad Assisi per ammirare l'alternanza cromatica del legno dipinto posto al centro e della superficie plastica del bronzo argentato e dorato, ma soprattutto la potenza fantasiosa e poetica di un'opera che sa trasmettere bellezza e bontà. Simbolo della cristianità cattolica, la "madonna profuga" venerata presso il monte del Phileremo è infatti passata da Rodi a Viterbo, da Malta a Mosca e poi a Belgrado prima di scomparire misteriosamente nel 1924 e di riapparire alla Porziuncola, luogo cardine della spiritualità cristiana.

Parab.

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