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Lunedì 7 Febbraio 2011 - Libertà

I sapori della Valvezzeno nelle odi di Maurizio Rossi

Un nuovo libro dello scrittore, oggi ospite alla Passerini Landi con "Le scostumanze"

piacenza - Alla Biblioteca "Passerini Landi" oggi alle ore 16 Maurizio Rossi presenterà il suo ultimo libro Le scostumanze ovvero l'inevitabile insostenibile provvidenziale barbarie quotidiana in pole-position (editrice Le onde), una sorta di ironico galateo che, partendo dalle disavventure di due amici, Maurizio e Gerbarius, mette alla berlina abitudini contemporanee magari veniali, ma comunque poco edificanti, contro le quali combatte una terribile nonna, in servizio H24.
Il volume, uscito in due edizioni con due diverse copertine del vignettista satirico del Corriere della Sera, Emilio Giannelli, era già stato protagonista di un incontro alla Fondazione di Piacenza, dove Claudio Vela, docente di letteratura italiana alla facoltà di musicologia di Cremona, aveva evocato, come esempio della densa e impegnativa prosa di Rossi, una recente plaquette, uscita in veste raffinata e in una serie limitatissima di esemplari, dedicata a Testi potorî e cibarî, con riferimento diretto ai frutti della campagna di Sariano, sfondo ai racconti della precedente antologia Mare Padanum e personaggio che qua e là compare anche ne Le scostumanze, insieme al rio Rosello. Qui si riunisce periodicamente un sodalizio littero-gastronomico, il Forum Litterarum, presieduto dal padrone di casa, Rossi appunto, e che annovera tra i suoi componenti lo stesso Vela e altri amici critici e scrittori, come Alessandro Fo, Antonio Pane e Federico Lenzi. Il Forum ha un motto latino, che tradotto recita: «Se verrete sempre qui in letizia, con me diventerete immortali» («dichiarazione impegnativa - ammette Rossi - cui si cerca, almeno nelle nostre oneste intenzioni, di onorare al meglio, ciascuno nel proprio ambito artistico"», e un fregio, rielaborazione dell'immagine di una pietra trovata nel Rosello e nella quale si può intravedere la sagoma di un rozzo cinghiale.
I Testi potorî e cibarî, che dovrebbero prossimamente avere un seguito, racchiudono le due anime dell'attività del sodalizio. Sono infatti una raccolta di odi, composizioni e prosa varia, rigorosamente sul tema dei "beni alcolici e gastronomici" di questo scorcio della Valvezzeno: liquori, pancetta, cotechini, sanguinacci, dei quali vengono cantate "le virtù, le qualità e i prodigi, artificio ben dissimulato per poter dire ben altro sulla quotidianità opportunamente speziata del vivere».
Il volumetto si chiude con l'ode All'acquavite letteraria di Maurizio Rossi scritta da Vela, che riprende lo spirito dei componimenti della prima parte dove si magnificano, accanto al Bargnolino di San Valentino, al Liquore Laurino e al Bargnolino Gallico di Bernardo Becone (quest'ultimo una vecchia conoscenza per i lettori di Rossi), le doti dell'Acquavita.
Nella sezione sui cibi il plauso va alla colazione contadina e, con due distinte odi, alla pancetta di Sariano e all'urtica (ingrediente principe del ripieno dei tortelli).

Anna Anselmi

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