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Sabato 19 Febbraio 2011 - Libertà

«Visconti e Wagner, affascinante unione decadente»

Presentato in Fondazione il libro di Nicola Montenz con le applaudite esecuzioni della Bernelich

piacenza - Una bella serata e un folto pubblico per Nicola Montenz e il suo ottimo libro Parsifal e l'incantatore: Ludwig e Richard Wagner (Archinto) che è stato presentato l'altra sera in Fondazione alla presenza di Rosellina Archinto, raffinata e attenta editrice milanese e di Mauro Molinaroli che ha condotto l'incontro.
E' emerso dalle considerazioni dei presenti che si tratta di un libro ben scritto e di accattivante lettura.
L'autore, che traduce dal tedesco, scrive bene e senza tanti fronzoli e di Wagner conosce praticamente tutto.
«Qui non c'è il Ludwig decadente di Visconti, si parla di debiti, di lasciti, di bugie e tradimenti - ha detto Montenz - di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi che esce ridimensionato dal punto di vista umano. Emergono piccolezze e nefandezze mentre il Ludwig che abbiamo amato al cinema altro non è che un sempliciotto, un povero diavolo gabbato dal grande e meschino musicista».
Ha aggiunto Rosellina Archinto: «Il tema dell'amicizia tra Ludwig e Wagner, notissimo grazie al film di Luchino Visconti, non è mai stato oggetto, in Italia, di uno studio autonomo. L'argomento si prestava a essere ripercorso in chiave narrativa, in una forma pienamente accessibile anche a chi non si interessi di musica: pur avendo la fisionomia di un saggio, si tratta, di fatto, di un vero e proprio romanzo psicologico ambientato durante il passaggio tra il Romanticismo e il Decadentismo una storia avvincente le cui comparse sono la leggendaria Sissi, Franz Liszt, Judith Gautier, e, pericolosamente vicina, l'ombra di Hitler».
Montenz ha poi detto: «Mi ha affascinato l'argomento. Recuperato dal re diciottenne nel maggio 1864, mentre è a un passo dal suicidio, Wagner si trova proiettato dalla miseria più nera al lusso dorato di Monaco, riverito come un dio e adorato dal suo giovanissimo mecenate. Soggiogato dal suo nuovo Incantatore, Ludwig si perde in faraonici progetti e continua a pagare i conti di Wagner, sempre più salati».
«Tra amori senili con una storia peccaminosa - ha proseguito l'autore -, ai limiti del feticismo, rigurgiti di odio antisemita che ispireranno Hitler e Goebbels e un disperato desiderio di fuga da un'esistenza che si sta ormai esaurendo, Wagner mette mano, tra le altre cose, a un sogno di Ludwig: Parsifal». Ha accompagnato la serata, promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dal Goethe-Zentrum Piacenza, Patrizia Bernelich, pianista e direttrice d'orchestra. L'esibizione, particolarmente suggestiva, è stato molto applaudita.

Lino Lambrini

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