Giovedì 24 Febbraio 2011 - Libertà

I garibaldini di Piacenza alla spedizione dei Mille

piacenza - Un volume a più voci su La Primogenita e i suoi garibaldini, a cura di Stefano Pareti ed edito dalla Lir, sarà presentato lunedì alle ore 17,30 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia 12, per iniziativa dell'associazione "Amici del Romagnosi" che cita, come guida a illuminare questo lavoro, una frase di Giovanni Amendola: "La costruzione dello Stato nazionale costituisce l'eredità più rivoluzionaria della nostra storia", per sottolineare lo spirito con cui un gruppo di appassionati si è accinto a narrare importanti pagine del Risorgimento.
A illustrare il contenuto del volume interverrà Stefano Pronti, già alla guida dei Musei di Palazzo Farnese, al cui interno è allestita una sezione dedicata proprio al Risorgimento, con cimeli delle camicie rosse e del passaggio dell'eroe dei due mondi a Piacenza. All'incontro parteciperanno anche il curatore e gli autori dei testi del libro: Andrea Bergonzi, Giovanni Magistretti, Luigi Montanari, Luigi Paraboschi e lo stesso Pareti, cui si deve un quadro introduttivo di contestualizzazione degli avvenimenti locali sui quali si concentrano i contributi successivi.
Vengono presi in esame: il profilo dei sette piacentini che risultano aver preso parte alla spedizione dei Mille, quindi i principali avvenimenti del 1860 che ebbero come teatro la nostra città e il fenomeno della renitenza alla leva, che in genere viene analizzato con riferimento al brigantaggio nelle regioni meridionali, ma che si verificò anche sull'Appennino piacentino.
Seguono gli elenchi dei volontari, dei rinforzi e dei caduti concittadini durante l'impresa che dalla Sicilia risalì la penisola abbattendo il precedente regno borbonico. Oltre 400 nomi che gli autori del volume invitano a scorrere per rintracciare eventuali antenati garibaldini.
Da annotare che, nell'elenco dei volontari piacentini pubblicato nel 1880 da Vittore Vitali riportato nel volume della Lir, i Mille originari della nostra provincia venivano ricondotti soltanto a quattro: Giuseppe Baderna (che in realtà si chiamava Carlo Luigi), Luigi Bay, Giovan Maria Damiani e Carlo Frattola, senza citare dunque Giovanni Antonio Mario Campi, Pietro Pecchioni e Giuseppe Secondo Vecchio.
Ulteriori sezioni danno conto di come la figura di Garibaldi compaia nella letteratura dialettale piacentina, dell'operato della Legione Zanardi-Landi e di un fatto che fece molto scalpore all'epoca, ossia la rocambolesca evasione di Felice Orsini da un carcere di massima sicurezza. Tra le tappe della fuga dell'allora convinto mazziniano, ci fu anche Sarmato.

Anna Anselmi