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Giovedì 24 Febbraio 2011 - Libertà

Quel puma immaginario per spaventare i fungaioli

Un fatto di cronaca accaduto nel 1977 in alta Valnure ha fornito ispirazione all'ultimo romanzo di Stefano Longeri

piacenza - La mattina era cominciata come tante, uno scherzo giocato dai soliti mattacchioni di paese ai danni dell'aitante parroco e le conseguenti minacce delle forze dell'ordine al principale sospettato perché la finisse con queste burle in crescendo e, soprattutto, desse l'addio alla deprecabile abitudine di tagliare le gomme ai fungaioli di città, in gita sull'Appennino. La stagione per cogliere i prelibati frutti del sottobosco non era comunque ancora iniziata e così, in quel dell'alta Valnure, i bontemponi si misero al lavoro per escogitare un'ulteriore variante per raggiungere lo stesso fine di tenere alla larga i concorrenti a caccia di porcini e affini. Nell'estate del 1977 si sparse così la voce di un feroce felino a spasso nella zona di Ferriere.
Da questo spunto di cronaca è partito Stefano Longeri per raccontare in un intreccio di fantasia gli incredibili sviluppi della "bufala", con tanto di inviati dei giornali sul posto (magari poi più inclini a mettersi sulle tracce di una simpatica pasticcera che non del pericoloso animale), misteriose sparizioni (naturalmente imputate in primis alle fauci del vorace quadrupede), mirabolanti piani di azione dei politici e la capacità, tutta italiana, di non trovarsi mai d'accordo su niente, prendendo sempre lo spunto per dividersi e litigare.
Il libro Il puma di Ferriere, pubblicato dalla Lir, terzo titolo dopo Rivoluzionari e congiurati (Battei) e Il mosquito di Isola Serafini (Ponteggobbo), descrive con un tono ironico e curioso uno spaccato della vita di provincia di questi anni. La vicenda è infatti trasposta nel 2007, con personaggi d'invenzione, sullo sfondo di paesaggi ispirati alle nostre montagne.
Alla presentazione del romanzo, all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sono intervenuti, oltre all'autore, Stefano Pareti e Franca Oberti. Quest'ultima si è soffermata sulle qualità di questo giallo ambientato ai nostri tempi: «Coinvolgente, divertente, fantasiosa e ricca di aneddoti la prima parte; commovente e affascinante la seconda, dove finalmente la razionalità entra in campo e fa compiere nuovi, ponderati e decisivi atti, a tutti i protagonisti, per il loro futuro».
L'ex sindaco Pareti, amico di lunga data di Longeri, ha rievocato come venne vissuta all'epoca, sulle pagine di Libertà, la notizia del fantomatico puma. Il quotidiano partì «un po' in sordina, con prudenza felpata», ma dopo qualche giorno l'animale si guadagnò la prima pagina: «Si arrivò a discuterne anche in Consiglio provinciale, con tanto di discorso dell'assessore alla caccia». Da luglio l'attenzione restò alta fino alla stagione dei funghi, di fronte ai quali «probabilmente non c'è paura che tenga». Tra i temi del libro evidenziati da Pareti: «la capacità di condizionamento che i mass media hanno nella società contemporanea, alimentando più o meno ad arte leggende metropolitane», ma anche questioni etiche, come quelle sollevate dal caso Englaro, e il dibattito sulla tutela dell'ambiente. «Il libro mi è piaciuto - ha concluso Pareti - perché intrattiene con intelligenza e informa con una scrittura non banale».

Anna Anselmi

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