Venerdì 10 Settembre 2004 - Libertà
Il direttore Oren: opera tra le mie preferite
E il soprano Gruber: "Tante volte insieme per Verdi, con il Maestro c'è un'intesa perfetta"
Per il bicentenario del Municipale la Fondazione Toscanini ha affidato la bacchetta del Nabucco a Daniel Oren, un talento "naturale e precocissimo", come ebbe a dire Leonard Bernstein che lo volle solista nei suoi Chichester's Psalms.
Il direttore d'orchestra israeliano ha perfezionato gli studi musicali, strumenti e canto, dedicandosi alla direzione e vincendo il prestigioso concorso "Karajan". Proprio con Nabucco Oren inaugurò la Nuova Opera di Israele nel dicembre '94, ed ora al Municipale si propone di ripeterne il successo.
"Ogni opera - dice il maestro - si rinnova continuamente ogni volta che la si ripropone. Ho fatto centinaia di volte Nabucco, ma non è mai la stessa cosa. Sono contro la routine e per questa occasione ci sono tanti stimoli a dare il meglio, dall'orchestra alla voci, per non dire dell'occasione di trovarmi di nuovo in questo bellissimo teatro".
Oren era già stato sul podio del Municipale nel '96 per la Fedora allestita dal Comunale di Bologna. "E' per me un onore - prosegue - trovarmi a dirigere una compagnia di canto eccezionale, che i dirigenti della "Toscanini" sono riusciti a mettere insieme. Basti citare Andrea Gruber, massima interprete di Abigaille, Ambrogio Maestri, una voce importante, e tutti gli altri, dal Coro ai maestri dell'orchestra, ai tecnici di palcoscenico che hanno lavorato con passione ed entusiasmo. E' questo che mi emoziona: trovare collaboratori che ancora si appassionano, che non stanno a guardare l'orologio quando si prova, che non sbuffano. Purtroppo, spesso sia in Europa che in America, si avverte un senso di stanchezza, un "fare" di chi sa già tutto e non ha più niente da scoprire. Questo non accade in Giappone e in Cina dove c'è tanta voglia di creare con entusiasmo. Penso che il futuro sia loro".
Oren non ha bisogno di domande per dire che si è "reso subito conto della bella acustica del Municipale. Qui non occorre forzare la voce, la voce corre da ogni punto del palcoscenico, questo è un grande vantaggio per chi canta. Io amo le voci, sottolinea il Maestro; so quanto impegno richiede il canto, ho il massimo rispetto delle voci e le privilegio, ponendo l'orchestra al servizio del canto. Io stesso canto, mentre dirigo, respiro insieme ai cantanti, e vorrei che tutti i maestri in buca cantassero, come diceva il grande Toscanini: "Cantate! Perché il canto ci mette in comunicazione con Dio".
I prossimi impegni porteranno Oren lontano dall'Italia, a New York per Bohème, poi a Parigi e Londra. "Conosco la professionalità delle grandi orchestre che incontro in giro per il mondo. In Italia, tuttavia, correndo molti più rischi, si riesce ancora a lavorare in crescendo, a tirar fuori quel qualcosa in più che è cuore, anima, entusiasmo. Per me, confessa il maestro, questa peculiarità tutta italiana, è impagabile".
Al soprano Andrea Gruber è affidata la parte di Abigaille, personaggio chiave di tutta la vicenda, d'una passionalità giovanile spinta fino alla crudeltà. La Gruber, a vederla durante le prove, sorprende per la duttilità interpretativa, connotata da una certa ironia. Con il maestro Oren c'è un'intesa perfetta. "Abbiamo fatto Nabucco tante volte - dice il soprano - A Verona, a Trieste. Ci divertiamo ad affinare l'interpretazione nei minimi dettagli. Abigaille non è cattiva, è solo giovane, anche immatura, soffre di una devozione per Nabucco non corrisposta. Così si spiega la sua determinazione e freddezza a realizzare il suo disegno di potere".
Amore e potere fanno una miscela esplosiva. "E' la vita - dice Andrea - il teatro ne è lo specchio. L'amore lo capisco, il potere non mi interessa, non sarei mai una donna di potere. Amo le cose semplici, amo gli amici, i bambini, questa parte di umanità così preziosa e delicata e così maltrattata, amo il mio cane Max che mi aspetta a New York. Del potere potrei dire molte cose; ci sono uomini ubriachi di potere e noi tutti ne portiamo le conseguenze; un disastro per il mio paese e per il mondo".
Fra i tanti personaggi femminili interpretati, quale preferisce? "Decisamente Minnie", la "fanciulla del West"; una donna straordinaria. Sarà la mia prossima interpretazione per il Teatro di Genova nell'allestimento del Covent Garden".