Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Martedì 11 Gennaio 2011 - Libertà

Quel Caravaggio fatto di energia e spiritualità

piacenza - Pubblico entusiasta per il secondo appuntamento della stagione di danza promossa dalla Fondazione Teatri di Piacenza: Caravaggio, una creazione coreografica di Matteo Levaggi, è stato rappresentato l'altra sera sul palco del Municipale. Coinvolgente lo spettacolo ed applaudito dai numerosi spettatori. L'esibizione è andata in scena dopo l'incontro per Invito alla danza, dove Stefano Tomassini ha intervistato il coreografo sulla costruzione di uno spettacolo tanto impegnativo, e Loredana Furno, direttrice artistica del Balletto Teatro di Torino, la compagnia ospitata per questo appuntamento della stagione di danza.
Un balletto nato nel 2004 per il Festival internazionale di balletto di Nervi ed ora quasi completamente stravolto e ricomposto da Levaggi, grazie ad una nuova consapevolezza sia del proprio lavoro che di quello del grande pittore.
Un'opera sicuramente originale, sia come approccio alla rappresentazione e alla lettura del personaggio, sia riferendosi all'effettiva esibizione, una miscellanea di elementi che si intrecciano e che coesistono per creare suggestioni davvero uniche. Levaggi, a stretto contatto con il compositore delle musiche Giovanni Sollima, che ha creato appositamente per questo spettacolo gli splendidi brani per violoncello ed elettronica sui quali si sono mossi i danzatori, e con Roger Salas, il creatore del suggestivo impianto scenico e dei costumi, ha deciso di portare in scena non la vita di Michelangelo Merisi, il Caravaggio, ma un livello più puramente energico e spirituale della sua figura. I quadri di Caravaggio giocano sulle luci e sulle ombre, su corpi che vibrano di un'energia e una tensione fisica inusuali per il periodo e per la stessa arte pittorica: le coreografie hanno riprodotto quella tensione, quella plasticità dei corpi e dei personaggi rappresentati dall'artista, senza però riproporre pose e scene immortalate dai quadri.
Un'accortezza che ha consentito ai ballerini di danzare senza una costrizione fisica, grazie anche alla "scatola tedesca" che rappresentava la semplice ed essenziale scenografia: pannelli neri che scivolavano, aprendosi e chiudendosi attorno agli eccellenti interpreti, come angosciose pareti nere dentro le quali il genio e l'ispirazione di Caravaggio dipingevano e danzavano, colorate e convulse. Corpi tesi ed abbandonati, movimenti frenetici intervallati a lunghe pause: la duplicità è la chiave della rappresentazione, l'ambiguità di Merisi che sta nella coesistenza, nelle opere come nella vita, di seduzione e violenza. E la coreografia riesce perfettamente ad esasperare questi aspetti, in un continuo ed ininterrotto vorticare: i ballerini ora corrono ora si bloccano, ora danzano in perfetto unisono ora si muovono senza neppure sfiorarsi, in continuo alternarsi.
Le luci e la musica sono parte integrante dell'esibizione, non solo impianto scenico: luci calde e fredde sottolineano la notte ed il giorno, simboli di una spensieratezza fresca e giovanile oppure della presenza costante di ombre oscure nel genio di Caravaggio. I brani sono seducenti ed esaltanti, ed il violoncello crea una tensione palpabile, spingendo e quasi ballando insieme alla compagnia. Di grande pathos l'introduzione di un sopranista, Massimo Castagno, che si è esibito in un brano che Sollima ha ricavato direttamente da uno dei dipinti di Caravaggio, rimanendo in scena ed interagendo con i membri della compagnia in un crescendo di bellezza ed ansia. Uno spettacolo riuscito ed intenso, perfettamente eseguito dai ballerini Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Giuseppe Canonizzo, Norbert De La Cruz III, Alvaro Dule, Lebaron McClary e Vito Pansini, accolto con uno scroscio lungo e ininterrotto di applausi.

Valentina Zilocchi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio