Venerdì 21 Gennaio 2011 - Libertà
Donne e ideali di libertà: ne parla oggi Nadia Dalpiaz
piacenza - Giulia Beccaria, Cristina Trivulzio Belgiojoso, Carla Maffei, Rosalia Montmasson, Jessie White Mario: donne appartenenti a mondi e strati sociali diversi che dimostrarono spirito di intraprendenza e autonomia, nell'aderire a quegli ideali di libertà che porteranno all'unificazione dell'Italia.
Proprio alle "Donne del Risorgimento tra guerra e salotti" è dedicato l'incontro (introdotto dal direttore dell'Archivio di Stato Gianpaolo Bulla) in programma oggi alle 18 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell'ambito del ciclo "Il Belpaese. Il racconto della nascita di una nazione", promosso dall'ente di via S. Eufemia in collaborazione con il liceo "Respighi". Interverrà Nadia Dalpiaz, collaboratrice della rivista Art e dossier e autrice di studi sulle donne nella storia dell'arte, come Élisabeth Vigée-Le Brun, ritrattista di Maria Antonietta e «figura particolarmente emblematica nel suo affermare - evidenzia Dalpiaz - che le donne governavano la Francia nel Settecento, mentre la rivoluzione francese le aveva detronizzate».
«In Italia - osserva la studiosa, che accompagnerà la conferenza con l'ausilio di immagini sul tema - dopo il 1861 assisteremo allo spegnersi degli spiriti rivoluzionari che avevano animato i decenni precedenti. La monarchia sabauda segnerà il ritorno a una moralità un po' ipocrita, che perdurerà fino agli anni Venti del Novecento, quando il diffondersi delle idee socialiste rinnoverà in donne come Margherita Sarfatti e Anna Kuliscioff una volontà di indipendenza».
La galleria di personaggi femminili fuori dagli schemi può essere idealmente aperta, tra Sette e Ottocento, da Giulia Beccaria, figlia del famoso giurista Cesare, autore del saggio Dei delitti e delle pene: «Nonostante il padre la costringesse a sposare il conte Manzoni, dimostrandosi nella vita privata di vedute meno aperte di quanto invece professasse, fu grazie all'ambiente familiare e all'amicizia con i fratelli Verri che Giulia poté respirare il clima illuminista».
Sempre a Milano, saranno cenacoli di diffusione delle idee risorgimentali i salotti ospitati nei rispettivi palazzi da Cristina Belgiojoso e Carla Maffei, moglie del poeta Andrea. Incontri di carattere culturale, in cui si veicolavano anche le nuove idee. «Cristina Belgiojoso era una delle principesse più ricche della penisola. Apparteneva all'élite, ma non esitò a mettersi alla testa di 150 volontari, accorsi a sostenere l'insurrezione delle Cinque giornate di Milano» prosegue Dalpiaz. «Era mazziniana. In seguito si attestò però su posizioni monarchiche, convinta che solo il Regno di Sardegna poteva aiutare in modo determinante il processo di unificazione».
Perennemente divisa tra l'ammirazione per Mazzini e quella per Garibaldi fu anche la giornalista inglese Jessie White, moglie del garibaldino Alberto Mario (autore del reportage La camicia rossa, ora riproposto da Mursia): «Jessie, che scrisse una fondamentale biografia di Garibaldi, partecipò al Risorgimento sia divulgando il pensiero mazziniano, sia assistendo i feriti». In questa veste si mise in luce a Calatafimi anche l'unica donna imbarcata con i Mille, Rosalia Montmasson, sposa di Francesco Crispi, «che però la ripudiò quando nel 1878 volle al suo fianco una moglie borghese, più presentabile in società. Rosalia era invece una stiratrice, umilissima. Si spese per la causa e fu molto stimata da Garibaldi, ma venne presto clamorosamente dimenticata».
Anna Anselmi