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Sabato 22 Gennaio 2011 - Libertà

Nicolini, addio agrodolce di Anelli

Il presidente uscente: «Lascio l'incarico soddisfatto, ma dispiace non vedere i frutti del lavoro fatto». E la biblioteca trasloca nell'ex palestra della Media

«Sono soddisfatto di questi tre anni di presidenza, peccato non vedere realizzato tutto il lavoro fatto e impostato».
In pochissime parole Danilo Anelli, presidente uscente del Conservatorio Nicolini, si congeda dal ruolo sostenuto, riassume uno stato d'animo ed esprime la positività di alcuni significativi passi in avanti per ridare smalto all'istituzione di via Santa Franca trafitta da tante note stonate sotto il profilo strutturale. Il conservatorio ha bisogno di solleciti interventi e al momento si va avanti facendo ricorso a soluzioni temporanee.
Il passaggio di testimone con il nuovo presidente milanese, Daniele Cassamagnaghi, contiene anche "lasciti" già immediatamente percorribili: è stato deliberato lo spostamento della biblioteca («oggi in condizioni allucinanti» ammette Anelli) nell'ex palestra della scuola media, vicino al numero civico 37. Non solo, sono disponibili il progetto esecutivo dell'aula per studenti-docenti nello spazio del loggiato, un polmone necessario, e il piano di recupero della stessa palazzina al civico 37 che si vorrebbe poter abbattere e ricostruire con un piano in più, oggi off limits perché, tra l'altro, pioveva dentro. Tutte vie progettuali già approvate dalla soprintendenza. E al riguardo, nel maggio scorso ci fu la conferenza dei servizi, presente il direttore generale del Demanio fra altri soggetti istituzionali di primo piano, dal ministero agli enti locali. In quel contesto venne delineata la complessa situazione strutturale del Nicolini.
Il piano di recupero di tutto il conservatorio è oggi pronto per essere realizzato a stralci ed è stato approvato dalla conferenza dei servizi. A frenare le opere, la necessità di reperire 2.5milioni di euro circa. Una somma importante. «La Provincia - ha ricordato Anelli - si è però fatta carico della direzione lavori in vista di un intervento graduale, dove siano fissate le priorità».
Nel ripercorrere i suoi tre anni al timone del Nicolini, Anelli ha tenuto a sottolineare il buon legame di squadra con la direzione (pure cambiata), i docenti, il collegio accademico e il personale tutto ma anche con le istituzioni piacentine e ha citato il Comune, la Provincia, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, ma anche il ministero.
Anelli ha particolarmente insistito su quanto viene lasciato all'attivo del Nicolini, anzitutto una scheda completa del Conservatorio: «abbiamo ritrovato disegni, mappe e si è messo a punto il piano di prevenzione e sicurezza con le potenziali carenze e quindi indicando soluzioni per porvi rimedio». Si è potuta recuperare pure la casa dell'ex custode nella palazzina oltre il civico 37.
A questo punto, Anelli ha rivolto un augurio di buon lavoro al nuovo presidente, con un sorriso agrodolce però, di visibile rimpianto per questa bella e ammalorata istituzione piacentina che oggi intravede all'orizzonte, risorse permettendo, un consolidamento doveroso e un futuro più armonioso.

pat. sof.

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