Martedì 25 Gennaio 2011 - Libertà
La virtuosa vocalist, che prepara un nuovo album, terrà un concerto alla Fondazione, accompagnata dal pianista Bonafede e dal contrabbassista Mella
di PAOLO SCHIAVI
Piacenza Jazz Fest 2011: si parte, o quasi. Domani alle 21.15 scocca l'ora di Rossana Casale, in concerto (a ingresso libero) all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant'Eufemia 12 con il suo Jazz Trio per l'attesa serata di anteprima della pregevole kermesse musicale, giunta all'ottava edizione e organizzata come sempre dall'instancabile Piacenza Jazz Club presieduto da Gianni Azzali, grazie anche al costante contributo della Fondazione, al patrocinio del ministero per i Beni Culturali e al sostegno di Regione, Comune e altre importanti realtà imprenditoriali del territorio.
Sul palco la Casale sarà accompagnata dal pianoforte di Luigi Bonafede e dal contrabbasso di Aldo Mella, musicisti di rango e suoi storici "compagni di viaggio": il prestigioso appuntamento è un assaggio di quel che sarà il Jazz Fest - di cui domani verrà finalmente svelato il programma - che prenderà il largo il 5 marzo allo Spazio Rotative di via Benedettine dove circolarmente si concluderà il 9 aprile con il tradizionale Galà.
Natali newyorkesi e stoffa precoce per la Casale, tra le più belle voci del Paese. L'esordio a 23 anni con Didin, nell'84 il primo album, dunque Sanremo, dove nell'89 portò il bellissimo brano jazz A che servono gli dei. Nell'imponente discografia si segnalano Incoerente jazz, che consolidò la sua passione per il genere, dunque i successivi Jazz in me, Billie Holiday in me e il recente Merry Christmas in jazz, a suggello di una vocazione coronata sin dall'Umbria Jazz Festival 1987. Tra felici ritorni all'Ariston, album originali e "cover" di successo, colonne sonore, teatro, cinema e insegnamento, ha tracciato un magistrale percorso che in questa intervista esclusiva descrive così: «Vite artistiche parallele, una nutre l'altra. Il teatro mi ha insegnato la recitazione e a mettere a punto uno stile comunicativo personale anche nella scrittura musicale. La musica prima di tutto: è ciò a cui penso sempre, il motore del mio pensiero».
E' del 1986 la sua prima partecipazione a Sanremo. Com'è cambiato il festival in tutti questi anni? E qual è lo stato di salute della canzone d'autore italiana?
«Sanremo in linea di massima è sempre lo stesso, nel bene e nel male. Quest'anno Morandi ha scelto begli artisti, ho fiducia. Spero in un bel festival fatto di quella buona musica ultimamente un po' trascurata e che torni la grande vetrina della produzione italiana dove si va esclusivamente a cantare. Forse la discografia non ha protetto abbastanza la sua dignità, sono sicura che di questo si stia pentendo. La canzone è in crisi come l'Italia tutta, perché i giovani musicisti non sanno più come muoversi, sono costretti a una vita troppo breve per poter costruire un percorso organico legato alla propria interiorità. Ci hanno obbligati ad una musica usa e getta, non vedo speranze per l'immediato futuro. Per fortuna si continua a lavorare nelle cantine e a proporsi nei club che sopravvivono: una strada molto faticosa per chi rifiuta X-Factor o Amici e tenta le sane strade tradizionali di un tempo, ancor più impervie per i drastici tagli alla cultura. Spero si giunga ad un azzeramento totale: aspettiamo una rinascita per tornare a sognare».
Che importanza ha il jazz nel suo percorso artistico?
«E' il suono della mia infanzia, il primo amore già nei dischi dei miei genitori. Mi ci tuffai nel lontano ‘87, quando mi sentii all'altezza di una musica tanto alta, grazie anche alla fiducia e all'apporto dei musicisti che mi seguono da sempre, che mi hanno guidata nella creazione del mio suono e della mia personalità».
Tra questi, sicuramente Mella e Bonafede.
«Sono il cuore del mio gruppo. Con loro mercoledì partiremo dal disco dedicato a Billie Holiday, pescando anche dai precedenti, ma decideremo la scaletta il giorno stesso e come sempre la ritaglieremo in corsa su misura del feeling che si creerà col pubblico. Amo particolarmente questa formazione in trio perché di grande impegno: permette un reciproco ascolto pieno e totale, possibile con un pianista come Bonafede, che è sempre "in onda" con te e pretende un contatto totale dentro alla musica».
Per finire, quali progetti la stanno impegnando e quali sono i piani per il 2011?
«Sto scrivendo un nuovo album, ma siamo alle fasi iniziali. Intanto tengo seminari di canto legati all'interpretazione e farò concerti jazz; presto sarò in Puglia con una big band per un omaggio ai Beatles. Mi aspettano anche una decina di date in teatro con il musical Svegliati e sogna di Marco Mattolini. I pomeriggi, invece, li passo da mamma, seguendo mio figlio verso il suo esame di terza media».