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Mercoledì 26 Gennaio 2011 - Libertà

Stagione lirica - Domani al Teatro Municipale va in scena l'anteprima per scuole e case di riposo, venerdì il debutto del titolo rossiniano

di GIAN CARLO ANDREOLI
Si susseguono le prove per la messa in scena della prossima opera in cartellone della Stagione lirica al Teatro Municipale, La Cenerentola, libretto di Jacopo Ferretti, musica di Gioacchino Rossini. Il debutto è previsto per venerdì (ore 20.30 turno A), repliche domenica (ore 15.30 fuori abbonamento) e martedì 1° febbraio (ore 20.30 turno B). Per studenti e ospiti delle case di riposo è prevista, come di consueto, la prova aperta domani (ore 15.30). Particolarmente interessate all'anteprima di domani le scuole partecipanti a Un'Opera a Concorso, la manifestazione a premi che quest'anno, giunta alla quinta edizione, vede ai nastri di partenza circa 500 concorrenti appartenenti al Liceo "Respighi", Liceo artistico "Piazza" di Lodi, Liceo "Berenini" di Fidenza, Liceo San Vincenzo di Piacenza, Enaip Piacenza, Scuola media "Nicolini", scuola media "Calvino", scuola media "A. Negri" di Nibbiano, Scuola Media di Castelsangiovanni, Scuola elementare "Vittorino da Feltre", Scuola elementare "Giordani" e scuola elementare "G. Anguissola" di Pontenure.
«Un'ora, un'ora sola, in casa di quel principe, portatemi a ballar», il desiderio di Angelina/ Cenerentola si avvera ancora una volta sul palcoscenico del Municipale, dopo vent'anni dalla messa in scena del Teatro Regio di Parma in collaborazione con i Teatri associati Ater, nella ripresa regia, divenuta proverbiale, di J. Pierre Ponnelle. Il nuovo allestimento si deve alla collaborazione dei Teatri Lirici Lombardi con Aslico e Fondazione Teatri di Piacenza. Il Coro Aslico è diretto dal maestro Antonio Greco, l'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna dal maestro Giacomo Sacripanti. La compagnia di canto è doppia e formata da giovani artisti: il tenore Yijie Shi fa Don Ramiro (Edgardo Rocha domani e martedì), il basso Massimiliano Gagliardo fa Dandini (Serban Vasile domani e martedì), Omar Montanari Don Magnifico, il soprano Stefania Silvestri è Clorinda con Alessia Nadin Tisbe, sorellastre maligne; per la parte di Angelina-Cenerentola si avvicendano Maria José Lo Monaco, Chiara Amarù (domani e domenica) e Carmen Topciu (martedì), Umberto Chiummo fa Alidoro (Mihail Dagotari domani e martedì).
La regia è affidata a Rosetta Cucchi con le scene di Paolo Giacchero e i costumi di Claudia Pernigotti. Rosetta Cucchi è direttore artistico della Fondazione Toscanini e si dedica alla regia d'opera lirica. Si ricordano belle riuscite in Tutti in maschera, Il viaggio a Reims, Sweeney Tood, quest'ultima per la prima volta al Teatro Municipale. «Ho pensato a Cenerentola - dice Rosetta Cucchi - restituendo all'opera rossiniana il clima della favola, così come ciascun bambino sperimenta in occasione delle prime letture». Dunque il libro, e i libri sono custoditi in biblioteca. Il passo è breve: la vicenda si ambienta in una grande biblioteca, dove appunto topi-bibliotecari scoprono il famoso libro di Perrault. «Una Scarpetta? Piuttosto un bracciale - dice la regista - Cenerentola se lo toglie e lo lascia al principe: "Cercami e alla mia destra il compagno vedrai", la caccia alla misteriosa danzatrice d' una notte ha inizio. Non dico oltre per non togliere sorpresa al pubblico».
L'operazione Cenerentola è iniziata a novembre al Teatro Grande di Brescia con buon esito, quindi a Pavia, Como, ora al Municipale. «La compagnia di canto è formata da giovani artisti - precisa Rosetta Cucchi -, tutti con già esperienza di palcoscenico. Con molti di loro ho già avuto modo di lavorare, altri sono entrati ora nella produzione, con la massima disponibilità da parte di tutti. Oltre le doti canore, mi piace impegnare gli artisti nella recitazione, mi piace dare movimento all'azione, più di quanto il libretto del Ferretti preveda. Sono pesarese e quindi rossiniana per amor di patria, non posso lasciarmi sfuggire l'occasione di mettere in luce i valori musicali dell'opera, anche di farne uno spettacolo complesso, fatto di chiari e di scuri, di comicità, ma non quella prevedibile, piuttosto con maggiore approfondimento psicologico. Don Magnifico lo voglio ben oltre il ruolo del "buffo"convenzionale, così le sorellastre le ho caratterizzate maggiormente, Cenerentola non è bambola, ma attenta, forte e determinata. Del resto, il modo di fare il teatro cambia, così le aspettative del pubblico. Ho cercato di raccontare la favola, ma con le intonazioni giuste all'oggi».

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