Venerdì 10 Settembre 2004 - Libertà
Caro teatro, sei la luce della nostra città
Nel giorno della festa per i 200 anni di vita le testimonianze di alcuni protagonisti della vita musicale piacentina. "Un palcoscenico di grandi emozioni che continuano nel tempo"
Diventare bicentenari non è da tutti, specialmente mantenendosi vitali. Eppure il Teatro Municipale di Piacenza compie 200 anni: un tempo che si "sente", in quanto e ricchezza e ad unicità degli eventi, ma che certamente non offusca il presente né smette di guardare al futuro.
Come sempre avviene, dietro a un tale "monumento culturale" ci sono state, ci sono - e ci saranno - persone che hanno contribuito al suo mantenimento e alla sua crescita artistica. Ad alcune di loro abbiamo chiesto un pensiero, un ricordo o anche solo un augurio che esprima l'importanza del Teatro Municipale nel mondo dell'arte e nella vita di noi tutti.
Diego Maj, responsabile del Teatro Gioco Vita e della gestione delle Stagioni di Prosa, ha detto: "Retorica a parte, il teatro è la vita, come rappresentazione e, per quanto mi riguarda, come professione. Non a caso la mia Compagnia si chiama Teatro Gioco Vita. 200 anni di emozioni, lo slogan per il bicentenario del Teatro Municipale, spiega molto bene che cosa il Municipale è stato ed è: un palcoscenico di grande emozione, che dura e continua nel tempo. E, per fortuna, sopravvive con forza ed energia a tutte le innovazioni e alle "tentazioni" tecnologiche".
Gianni Baratta, sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini, nel presentare il Nabucco di Verdi, che stasera apre la Stagione Lirica del bicentenario, ha sottolineato: "200 anni per un teatro sono un evento formidabile dal punto di vista storico e culturale. Questo è un grande momento per una grande città. Noi abbiamo cercato di allestire un evento all'altezza dei 200 anni, con una grande produzione".
Pierluigi De Lorenzi, che ha diretto il Municipale per un quarto di secolo, ha concesso una preziosa testimonianza: "Dagli anni '70 agli anni '90 ho avuto modo, come direttore del Municipale, di sperimentare l'evoluzione musicale che avveniva in quel periodo. Perorando la causa del teatro, ero solito dire "il teatro rappresenta la cultura ma è anche la vetrina della città" perché, ancora oggi, vi si recano persone di ogni età. Personalmente, sono favorevole alle sperimentazioni perché permettono di assistere a spettacoli a un prezzo ridotto, con meno difficoltà a trovar posto".
Il maestro Fabrizio Garilli, direttore del conservatorio "Nicolini", ha espresso molto bene l'importanza culturale ad ampio raggio che assume un'istituzione di prima grandezza come il Municipale, nel suo territorio: "Il Teatro Municipale rappresenta il centro della vita culturale della città; intorno ad eventi si coagulano i diversi interessi che la città e il territorio esprimono, trovando una naturale sintesi realizzativa. Cultura significa anche progresso sociale ed economico. In questo momento di espansione nei vari settori artistici, siamo certi che si realizzerà una armonica integrazione tra le iniziative promosse dall'ente gestore e le realtà culturali ed istituzionali che appartengono alla storia del teatro ed alla comunità piacentina".
Per il direttore del Coro del Municipale, Corrado Casati, "il Teatro Municipale sicuramente rappresenta la storia della musica piacentina negli ultimi 200 anni ma anche della musica italiana, quella che ha conquistato il mondo. Per quanto riguarda l'acustica, c'è un particolare punto del palcoscenico molto "sfruttato", in quanto molto favorevole, dai cantanti lirici che si esibiscono a Piacenza. Dal punto di vista del Coro, vorrei esprimere soddisfazione per i recenti restauri, che hanno reso agibile il sottopalco. Particolare, quest'ultimo, molto importante anche per la messa in scena del Nabucco".
Glauco Cataldo è certamente un importante protagonista della scena musicale italiana, che conosce molto bene il nostro Teatro: "Sono legato al Municipale, prima di tutto perché sono un musicista e poi come compositore e direttore d'orchestra. Al Municipale ho infatti diretto Il matrimonio segreto, Cavalleria Rusticana e I Pagliacci e presentato la mia opera Ancora Werther e Carlotta. Era giusto pensare ad un evento per i 200 anni del Municipale. E' importante che venga il Presidente Ciampi ma è ancora più importante che tutti comprendano veramente il suo valore".
L'organista e ricercatrice Giuseppina Perotti descrive il Municipale come "una luce della città. Un'istituzione importantissima per ciò che può dare, sia da un punto di vista culturale che musicale".
Claudio Saltarelli, presidente del Gruppo Ciampi, ha ricordato una svolta legata alla crescita musicale, che ha contribuito a rendere ancor più ricco il Municipale. "Il teatro", ha detto Saltarelli, "è sempre stata la massima istituzione musicale. Ora pare ci sia un rilancio. Questo bicentenario mi fa venire in mente ciò che, in passato, hanno fatto il Gruppo Ciampi ed il maestro Giuseppe Zanaboni ossia, per la prima volta, la Concertistica".
Chi ha molti ricordi legati al nostro teatro è Giorgio Fernandi degli Amici della Lirica: "Per me la parola "Municipale" è un termine sacro perché il teatro è il luogo più alto del sentir musica. Ed è un luogo che ha accompagnato tutta la mia vita: quando avevo 12 anni mi ci portava mio padre, appassionato melomane, che al Municipale faceva l'elettricista e mi metteva nel gabbiotto. La mia passione per la lirica nacque proprio lì e non mi abbandonò più. Poi, negli anni '60, ho approfondito il mondo sinfonico e, grazie al maestro Goitre, la Polifonia. Infine, dagli anni '80, ho presieduto gli Amici della Lirica. Insomma, per tante ragioni il Municipale è per me come una cattedrale".
Anche per Carla Fontanelli, presidente della Tampa Lirica, il Municipale ha avuto ed ha molta importanza: "Da quando lo frequento, è sempre stato un punto di riferimento, sia perché amo la musica sia per la sua straordinaria bellezza. Per la città è un motivo di orgoglio: al primo impatto, il Municipale è anche più elegante della Scala di Milano. La passione per la musica lirica, oltre che sinfonica ma soprattutto lirica, è molto sentita, in Emilia e anche a Piacenza. E il Municipale è considerato una reggia".
Eleonora Bagarotti