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Giovedì 16 Dicembre 2010 - Libertà

Cigala Fulgosi, la guerra di un eroe e patriota

piacenza - Nel centenario della nascita è stato ricordato all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il capitano di vascello Giuseppe Cigala Fulgosi (1910 - 1977), nostro illustre concittadino, il cui valore militare durante la seconda guerra mondiale venne riconosciuto dal conferimento di numerose decorazioni, tra cui una medaglia d'oro, quattro medaglie di bronzo e due croci di guerra. Nel pubblico, anche ex marinai e, in rappresentanza della famiglia, i nipoti, i conti Filippo e Franco Borromeo, figli della sorella di Giuseppe, Egidia. La figura del militare piacentino è stata ricostruita ieri attraverso gli interventi di Oreste Foppiani, docente di relazioni internazionali alla Webster university di Ginevra, e Innocente Rutigliano, capitano di fregata e capo sezione editoria dell'Ufficio storico della marina militare di Roma, l'ente deputato a conservare la documentazione storica delle forze armate navali. Comprende infatti - ha precisato Rutigliano - un archivio con una sezione fotografica, fonti per le ricerche di studiosi e le pubblicazioni dell'Ufficio storico, libri e un bollettino, che dal prossimo anno sarà consultabile solo online sul sito della marina: www. marina. difesa. it. Qui si trova anche l'elenco dei marinai insigniti della medaglia d'oro (121 nella seconda guerra mondiale), con un profilo biografico di ognuno e la motivazione che per Cigala Fulgosi rievoca quanto avvenuto nel mare Egeo il 22 maggio 1941, quando "comandante di torpediniera di scorta ad un gruppo di motovelieri con truppe germaniche dirette a Creta, per l'occupazione dell'isola, avvistata in pieno giorno una rilevante formazione navale nemica di incrociatori e cacciatorpediniere", compiva un "gesto audace e coronato dal successo" salvando "il convoglio da sicura distruzione". Nell'ambito della carriera militare di Cigala Fulgosi, Rutigliano ha sottolineato soprattutto le imprese compiute appunto al comando della torpediniera Sagittario e, nel novembre 1941, di scorta al convoglio Duisburg. "Si tratta di azioni sotto certi aspetti simili. Cigala Fulgosi doveva limitarsi a guidare convogli per il trasporto delle truppe, per i quali si riteneva che il maggior pericolo potesse arrivare dal cielo. Invece le navi vennero intercettate e Cigala Fulgosi si impegnò a salvare il convoglio, nascondendolo e attaccando la formazione nemica". A parte un periodo trascorso a bordo del Conte di Cavour, come sottotenente di vascello, il militare piacentino - ha osservato Rutigliano - dimostrò il suo valore combattendo non su navi da battaglia, ma su unità "sottili". Dopo l'8 settembre, subì un periodo di internamento in Spagna. Rientrato in Italia, venne arruolato nel Sis (Servizio informazioni segrete): "Nell'intelligence della marina, ebbe un ruolo nei tentativi di salvataggio di Trieste e dell'Istria, tra l'estate del 1944 e il 1945" ha spiegato Foppiani, soffermandosi su queste difficili trattative tra alleati e regio esercito. "Il Sis tenne rapporti anche con la Repubblica sociale italiana per cercare di salvaguardare i confini orientali". La missione affidata a Cigala Fulgosi coinvolse invece le forze britanniche: "L'idea era di effettuare uno sbarco prima dell'arrivo degli jugoslavi. Remore varie l'hanno però impedito". Nel 1946, con la proclamazione della Repubblica, l'ufficiale piacentino si congedò dalla marina: "Era di fede monarchica e, per coerenza, lasciò la divisa". Si impegnò nell'altra sua passione, gli sport equestri, ricoprendo importanti incarichi, fino alla presidenza, nell'ambito della Fise.

Anna Anselmi

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