Giovedì 9 Settembre 2004 - Libertà
Con la Lanterna, anche la Valtrebbia è diventata capitale di cultura
Rivive il legame Bobbio-Genova
Bobbio - L'antico legame storico-religioso fra Bobbio e Genova è stata l'essenza delle due giornate di discussione promosse dagli Amici di San Colombano in collaborazione con l'Accademia Ligure di Scienze e Lettere.
Il convegno di studi intitolato "Genova e Bobbio, tra storia e cultura" ha di fatto elevato Bobbio al ruolo di capitale europea della cultura.
l'appuntamento infatti è stato organizzato nell'anno in cui il capoluogo ligure è stato investito del titolo di capitale europea della cultura.
Le due giornate di studio, che fra l'altro coincidono con il cinquantesimo convegno della Associazione Amici di San Colombano, hanno visto uno scambio culturale con professori legati a Bobbio che sono intervenuti ai dibattiti aperti a Genova e studiosi genovesi che sono stati ospiti della Valtrebbia.
A Genova, in una affollata sala del Palazzo Ducale, Mario Pampanin, presidente della Associazione Amici di Archivum Bobiense, ha messo in luce le collaborazioni sia politiche che amministrative intercorse tra Bobbio e Genova, il cui rapporto è stato rafforzato dalla presenza di numerosi vescovi liguri nella sede di Bobbio. Mario Pampanin ha ricordato che prima della fusione con Piacenza, la diocesi bobbiese era unita con quella di Genova, conservando comunque la sua autonomia e la sua fisionomia con un vescovo in loco.
A Genova è stata quindi illustrata la storia dei personaggi e dei monumenti bobbiesi, con da un lato Gerberto e dall'altro il mosaico di San Colombano.
Nell'intervento Flavio G. Nuvolone, ha presentato l'attività di Gerberto nel campo matematico e l'opera di trasmissione della numerazione indo-araba. La profonda conoscenza della materia da parte dell'abate bobbiese, è stata scoperta proprio dallo stesso Nuvolone che ha svelato la posizione di Gerberto rispetto all'imperatore Ottone III.
Giuseppe Ligato poi ha sintetizzato la posizione del mosaico di Bobbio, nell'insieme di analoghe creazioni dell'Italia del Nord, con la caratteristica di riflettere gli avvenimenti recenti delle guerre crociate per la conquista di Antiochia.
A seguire Paolo Fontana, archivista della Arcidiocesi di Genova, ha fatto alcune riflessioni sulle vita e l'attività di alcuni vescovi bobbiesi del XIX secolo.
La seconda giornata di studio si è svolta a Bobbio nella sala dei vescovi del Palazzo Vescovile, dove Agostino Zanetti e monsignor Piero Coletto, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione Amici di San Colombano, hanno ricordato la vita associativa che ha portato anche alla realizzazione di questo convegno, rievocando poi il ruolo dei vescovi recenti, quali monsignor Giacomo Barabino e gli scomparsi monsignor Pietro Zuccarino ed il cardinale Giuseppe Siri. L'operato di questi ultimi è stato letto come una promozione della diocesi bobbiese, della sua storia e delle sue istituzioni.
Durante il convegno è stato ricordato il trentennale della fondazione degli Archivi Storici Bobbiensi.
Nella giornata che si è svolta sotto la presidenza di Giovanni Battista Varnier, dell'Università di Genova, Romeo Pavoni, dello stesso Ateneo, ha citato la fondazione di Bobbio nel gioco delle relazioni tra movimento tricapitolino, cristianesimo-ariano e sovranità longobarda, espressione di una probabile politica di Agilulfo che aveva già utilizzato Colombano come ponte per comunicare con il papato e arrivare alla unità politica e religiosa italiana.
Gabriella Airaldi Lingua ha illustrato la figura di Ottone Ghilini, vescovo di Bobbio del XII secolo e in seguito arcivescovo di Genova per quasi 40 anni.
Infine Gian Luigi Bruzzone, di Savona, ha esposto alcuni aspetti dell'azione pastorale di Antonio Gianelli, vescovo di Bobbio, spiegando la sua scelta nella fondazione dell'ordine delle Gianelline e l'orientamento dato a queste suore nel campo della formazione delle ragazze e dell'assistenza medico-ospedaliera.
Paolo Carini