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Venerdì 17 Dicembre 2010 - Libertà

Nutrizione clinica, nuova unità

Attivata da qualche mese dall'Azienda Usl di Piacenza: da gennaio a ottobre già 3mila visite. Per le patologie legate all'alimentazione, in rete con altri specialisti

Da qualche mese l'Azienda Usl di Piacenza ha attivato un'unità operativa semplice di Nutrizione clinica. L'utenza è composta principalmente da pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare e obesità. Il servizio (diretto da Mara Negrati) si occupa anche di malattie metaboliche e patologie oncologiche, ematologiche, reumatologiche e malassorbitive che necessitano di un supporto nutrizionale per ridurre il rischio di malnutrizione o per trattare un eventuale stato di malnutrizione già esistente. Nel solo periodo da gennaio a ottobre 2010 sono state effettuate 3000 visite.
L'equipe della è composta da due medici specialisti (che prestano la loro opera anche nella degenza della Medicina Eri), una dietista e una infermiera. L'unità operativa ha potuto contare in questi mesi anche sull'attività di un altro medico specialista in Scienze dell'Alimentazione, grazie a un contributo che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha concesso per un progetto specifico sulla cura delle pazienti anoressiche e bulimiche della nostra provincia. L'attività clinica viene svolta prevalentemente in regime ambulatoriale, ma anche in regime di day hospital, day service e di ricovero ordinario.
Uno dei principali settori d'intervento è quello che riguarda i disturbi del comportamento alimentare. Si tratta di un problema grave e diffuso tra le adolescenti e le giovani donne. In Italia ogni 100 ragazze in età a rischio (fra i 12 e i 25 anni) 8 o 10 soffrono di qualche disturbo del comportamento alimentare, di cui circa la metà nelle forme più serie e pericolose. Per questo l'Azienda Usl di Piacenza ha attivato da qualche anno un programma specifico che vede lavorare insieme tutti i servizi e dipartimenti coinvolti nelle problematiche dell'adolescenza e della giovane età adulta. Se delle minorenni si occupa per la parte più propriamente organica della malattia la Pediatria dell'ospedale di Piacenza, le altre utenti di età superiore a 18 anni sono in capo al servizio della Negrati.
I disturbi del comportamento alimentare - spiega - costituiscono oggi una delle emergenze sanitarie più preoccupanti nelle società occidentali. Si distinguono in anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbi alimentari non altrimenti specificati. Sono patologie complesse caratterizzate da sofferenza fisica e psichica, in cui le pazienti usano il corpo e il cibo per significare un disagio psicologico. Nella anoressia nervosa il corpo viene aggredito da una mente che lo rende capace di tollerare forme estreme di perdita di peso auto-imposte. Nella bulimia nervosa a fronte della ingestioni di notevoli quantità di cibo seguono una serie di comportamenti miranti a neutralizzare l'aumento del peso (vomito auto-indotto, ingestione di diuretici, lassativi). Nelle altre forme (EDNOS) sono raggruppati tutti quei disturbi che possono presentare caratteristiche cliniche intermedie tra le due forme. Colpiscono prevalentemente il sesso femminile e insorgono soprattutto in età giovanile anche se ne sono interessate infanzia ed età adulta.

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