Mercoledì 15 Dicembre 2010 - Libertà
Zio Vanja stasera fa tappa al "Romagnosi"
L'adattamento di Andreoli nell'ambito degli "Appuntamenti di Gian Domenico"
piacenza - Zio Vania di Anton Cechov, nel libero adattamento di Gian Carlo Andreoli, è il quarto degli Appuntamenti di Gian Domenico del primo ciclo degli incontri culturali programmati dagli Amici del Romagnosi. Stasera alle ore 21 andrà in scena nell'aula di scienze dell'Istituto Romagnosi con l'interpretazione di Flavia Cataldo, Maurizio Contini, Alessandra Ramelli, Paolo Contini e Giorgio Molinaroli (ingresso libero).
Ovviamente l'opera non viene proposta in forma integrale ma solo con cinque protagonisti.
Zio Vania è considerata una delle opere più importanti dello scrittore russo, nato a Taganrog nel 1860, proprio nello stesso anno, quindi, della fondazione dell'Istituto Romagnosi, di cui si celebrano i 150 anni di storia, raccontati in un volume realizzato per l'occasione.
Cechov è un autore ispirato soprattutto dagli aspetti della vita di tutti i giorni e dai problemi che agitano l'anima umana. Figlio di commercianti, allo stesso tempo medico (professione che non abbandonò mai) e uomo di lettere, Cechov ricevette la sua formazione umana ed artistica in un periodo tremendo della storia russa: quello delle oppressioni che seguirono all'attentato contro Alessandro II (1881).
Le sue novelle sono pervase da note di tristezza, quella del suo tempo, spesso però risolte sotto una smorfia comica. I drammi sono costruiti ricorrendo ad immagini ad un tempo reali e simboliche. I protagonisti sono espressione della media borghesia terriera, militare, intellettuale o artistica, spesso uniti tra loro da legami di parentela, di amicizia, di potere (padroni e servi).
Cechov non si schiera politicamente. Pur percependo la sua responsabilità sociale come scrittore, ritiene che si possa migliorare la società con la cultura ed attraverso la scienza.
Cechov non giudica i suoi personaggi, né ciò che essi dicono: rimane testimone imparziale.
Nei testi dei suoi drammi assumono particolare rilevanza gli elementi non verbali, le pause, gli sguardi, i gesti e i movimenti di scena, che arricchiscono le battute dei personaggi.
Minato dalla tisi, Cechov conclude la sua esistenza nel 1904 durante un viaggio in Germania.