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Venerdì 7 Gennaio 2011 - Libertà

Sulle punte per Caravaggio

Domenica al Municipale la danza col Balletto di Torino

piacenza - Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come il Caravaggio: uno dei pittori più innovativi del suo tempo, e al momento stesso una delle figure più misteriose della storia. La vita e la personalità di questo geniale artista affascina da sempre studiosi di ogni tipo e disciplina, che ancora oggi non sono riusciti a far luce sulle migliaia di sfaccettature che una mente come quella del Caravaggio ha fatto solo intravedere.
Un'anima dalla duplice natura: il giovane pittore e l'artista maledetto, un genio rivoluzionario che creò qualcosa di assolutamente moderno e proprio per questo tanto fuori posto in un'epoca non ancora in grado di apprezzare la sua incredibile arte. Aspetti contrastanti che naturalmente si riversano negli oli delle sue tele, in quelle figure che emergono da un indefinito sfondo nero e spettrale, in quella luce che colpisce e mostra solo una parte della realtà che si svolge all'interno del quadro, una luce senza provenienza e che sembra, incredibilmente, nascondere invece di rischiarare: aspetti che si riversano nei suoi dipinti, stupendi, potenti e tormentati.
Questa duplicità e il fascino che ne deriva hanno ispirato Matteo Levaggi, coreografo che al pittore ha dedicato uno spettacolo: Caravaggio, una creazione originale che andrà in scena al Teatro Municipale domenica alle ore 16 secondo appuntamento della stagione di danza proposta dalla Fondazione Teatri di Piacenza, preceduta dall'incontro, alle ore 15, nell'ambito di Invito alla danza, in cui Stefano Tomassini intervisterà il coreografo Matteo Levaggi.
Le coreografie di Levaggi saranno proposte dal Balletto Teatro di Torino di Loredana Furno. I ballerini danzeranno sulla partitura originale per violoncello ed elettronica di Giovanni Sollima, e con l'impianto scenico di Roger Salas.
Levaggi presenta la sua creazione come un lavoro sulla seduzione, scegliendo di partire dall'emozione che i dipinti di Caravaggio destano nello spettatore. Il pubblico è accompagnato in una coreografia avvolgente e bruciante, un movimento continuo che nelle opere del pittore risiede in ogni dettaglio, un'esplosione di energia nella quale Levaggi lancia i ballerini, a rappresentare la potenza e, nello stesso momento, l'ambiguità del personaggio.
Caravaggio, secondo Levaggi, è un maestro di seduzione che ancora oggi affascina: la coreografia è infatti studiata per creare un gioco "agrodolce" e continuo, un incontro-scontro fra tempo e spazio, forma e percezione, tra osservatore e partecipante. La coreografia nasce per il Festival internazionale di Balletto di Nervi e si avvale della presenza di un sopranista, Massimo Castagno, che concorre ad evocare quelle atmosfere di freschezza e spensieratezza che dovevano caratterizzare gli anni giovanili del pittore.
Infatti, la musica è un elemento essenziale dell'opera: Sollima e Levaggi hanno lavorato a stretto contatto per creare uno spettacolo "antinarrativo" e "antidescrittivo", dove il suono del violoncello e la sua "perversione" ben rappresentano la complessità del vissuto del pittore. Il tutto svolto all'interno di una scatola nera, colore che in qualche modo simboleggia la figura del Caravaggio, dove i danzatori si muovono "disegnando" con colpi di pennello dati dai loro stessi corpi, coperti da costumi "pittorici.

Valentina Zilocchi

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