Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 5 Gennaio 2011 - Libertà

Un anno con l'unità d'Italia

Il CalenDiario della Fondazione di Piacenza e Vigevano

piacenza - È dedicato al 150° anniversario dell'unità d'Italia il CalenDiario 2011 destinato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano alle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie di Piacenza e Vigevano.
Il progetto di questa sorta di calendario illustrato, che si presenta come un libro, è curato da Tiziana Libè e Stefania Rebecchi. Attraverso dodici coloratissime tavole di Liza Schiavi e l'introduzione di Fausto Fiorentini (Comitato di Piacenza dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano), si passano in rassegna eventi e personaggi del Risorgimento, con un'attenzione particolare a quanto avvenuto dalle nostre parti.
In gennaio vediamo la situazione della penisola nel 1848, quando ancora Piacenza e Parma erano associate in un ducato. Ma ecco esplodere, in quello stesso anno, i moti di indipendenza, illustrati in febbraio. Marzo è salutato dal volto sorridente di un bebé con la tutina biancorossa: è nata la "Primogenita", come Piacenza venne ribattezzata da Carlo Alberto per la pronta adesione al Regno d'Italia, sancita dal plebiscito del 1848. Aprile, con la firma dell'armistizio di Vigevano il 9 agosto 1848, ricorda quanto la cacciata degli austriaci fu però effimera. Nel frattempo uomini di tutte le classi, come mostra il disegno del mese di maggio, cercavano di esprimere il loro dissenso tributando entusiastici elogi alla musica del cigno di Busseto: "Viva Verdi", ossia "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia".
Tra i padri della nazione spiccano Giuseppe Mazzini (in giugno, con la Lanterna a simboleggiare la natia Genova e una copia de La giovine Italia a evocare l'impegno nell'educazione e nella divulgazione dell'ideale di una patria libera) e Camillo Benso, conte di Cavour (in luglio, con la rocca del paese torinese e un vigneto, a evidenziare il contributo dell'abile diplomatico anche al progresso dell'agricoltura). Con agosto si giunge al 10 giugno 1859 (data che ha dato il nome a una strada del centro storico, via X Giugno), definitiva partenza delle truppe austriache, le cui divise bianco-azzurre lasciano il posto al rosso delle giubbe dei volontari garibaldini.
All'eroe dei due mondi è riservato il mese di settembre. In ottobre si rammenta che Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, compì una visita in Emilia nel 1860, con tappa a Piacenza il 7 maggio. Novembre vede il gioioso sventolio del tricolore: nel 1861 viene proclamata l'unità d'Italia. Per la liberazione di Trento e Trieste si dovrà comunque attendere la fine della prima guerra mondiale. Il 6 novembre del 1918 si spegneva il piacentino Giuseppe Manfredi, "unico, tra i protagonisti del cammino risorgimentale, ad assistere - conclude Fiorentini - a questa favola, bella nonostante tutto, che è il nostro Risorgimento".
La figura di Manfredi - che fin dal 1848 partecipò ai moti rivoluziari, fu governatore delle province parmensi nel 1859, magistrato e senatore, dal 1908 presidente del Senato - suggella il mese di dicembre, nella rappresentazione delle riunioni clandestine dei patrioti a Palazzo Chiappini in via X Giugno.

Anna Anselmi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio