Lunedì 29 Novembre 2010 - Libertà
E per la Concertistica Inkinen e Lucchesini
Stasera parte la stagione, il direttore e il pianista con la Filarmonica Toscanini
di ELEONORA BAGAROTTI
Al via stasera alle 20.30 la stagione concertistica del Teatro Municipale, curata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini, con un programma interamente dedicato a Beethoven.
I due giovani ma già acclamati protagonisti della serata non sono nuovi al pubblico piacentino, che li ha applauditi in precedenti performance. Si tratta del direttore Pietari Inkinen, che guiderà la Filarmonica Arturo Toscanini, e del grande pianista Andrea Lucchesini.
Aprirà la serata il Concerto n. 5 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 73 "Imperatore". Seguirà la Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92. Scritto da Beethoven nel 1809-1810, il concerto venne dedicato all'arciduca Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena. E proprio mentre Beethoven portava a termine il Concerto per pianoforte n. 5, si chiudeva un capitolo della sua vita. Con la Sinfonia n. 7 se ne apriva un nuovo, non a caso non c'è linea di continuità con quelle composte in precedenza. La melodia dirompente esprime sia l'immensità del genio che la grande sofferenza causatagli dalla sordità che lo aveva ormai colpito, rendendolo sempre più solitario. «Un'interpretazione che rappresenta un'intensa sfida» preannuncia Pietari Inkinen.
Direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica della Nuova Zelanda, il maestro ha iniziato i suoi studi con Jorma Panula a 14 anni e ha poi proseguito con Leif Segerstam e Atso Almila all'Accademia Sibelius. Oggi è tra i principali talenti della nuova generazione di direttori d'orchestra.
Classe 1965, Andrea Lucchesini si è formato sotto la guida di Maria Tipo imponendosi all'attenzione internazionale nel 1983, con la vittoria al concorso "Ciani" alla Scala di Milano. Da allora ha suonato con le orchestre più importanti, collaborando con i direttori più celebri. Nel 1994 il pianista ha ricevuto il premio "Accademia Chigiana" e l'anno seguente il Premio "Abbiati".
Beethoven, con Schubert e Chopin, sono i punti di riferimento di Lucchesini. «Del repertorio romantico - ha spiegato il musicista, considerato un "maestro" proprio per le sue interpretazioni della letteratura pianistica ottocentesca - amo il fatto di poter suonare con una maggiore "libertà spirituale". Ma è necessario trovare un'affinità con la pagina per potersi esprimere con sincerità espressiva». Sul mestiere di concertista, il solista ha dichiarato che «i giovani di oggi hanno voglia e bisogno di conoscere la persona. Un tempo i concertisti erano personaggi inavvicinabili, oggi fortunatamente non è più così. Per questo motivo, nonostante la crisi, cerco di fare il più possibile incontri con giovani, perché possano avvicinarsi sempre di più alla musica... A volte, basta chiudere gli occhi e ascoltare. Non è necessario capire tutto della musica classica, ciò che è necessario è ascoltare con il cuore. Sarà il cuore a trovare la via giusta per gustarla».
Il direttore d'orchestra Inkinen, che nella scorsa stagione concertistica al Municipale ha chiuso il cartellone con una proposta che includeva brani di Bartók e Respighi, tornerà stasera, con Beethoven, in pieno fervore romantico. E ci ha espresso soddisfazione all'idea di dirigere ancora una volta la Filarmonica Toscanini, da lui definita «un'orchestra con musicisti meravigliosi, che sanno cogliere anche le minime coloriture e il carattere. Non è da tutti, quindi per un direttore d'orchestra piuttosto giovane come il sottoscritto, poter dirigere una compagine tanto valida quanto italiana. Davvero una bellissima esperienza».
Eleonora Bagarotti