Sabato 20 Novembre 2010 - Libertà
Un "Cane blu" di favole e sorrisi
Il nuovo spettacolo di Gioco Vita debutta domenica al "Filo". Due rappresentazioni al pomeriggio per "A teatro con mamma e papà", poi in "Salt'in Banco"
piacenza - Per la nuova produzione di Teatro Gioco Vita Cane Blu è l'ora del debutto piacentino. Ormai archiviato il successo ottenuto a Mantova, dove lo spettacolo è andato in scena in occasione del Festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia Segni d'infanzia, dopo una serie di anteprime per le scuole all'Officina delle Ombre che sono servite per verificare la risposta del pubblico dei più piccoli, lo spettacolo arriva al Teatro dei Filodrammatici. Per le scuole Cane Blu è in programma stamane e da lunedì 22 a venerdì 26 novembre, sempre alle ore 10 (nell'ambito della rassegna Salt'in Banco proposta da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri, Comune e Provincia.
Per le famiglie e tutto il pubblico appuntamento domenica 21 novembre con doppia recita alle ore 16.30 e alle ore 18 (nel cartellone di A teatro con mamma e papà, quindicesima rassegna di teatro per le famiglie organizzata da Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune, e col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell'ambito del programma InFormazione Teatrale). Alle rappresentazioni domenicali sono attesi anche ospiti e operatori teatrali.
Quale bambino non ha mai sognato d'avere un cane che dorme con lui, che veglia su di lui e lo protegge? Cane Blu non è un cane come gli altri. Arriva da un dove che non si sa dov'è e da un tempo che sembra senza tempo. Questo lo rende libero, potente e misterioso. Ma Cane Blu è anche docile e mansueto e questo ne fa il protettore, l'amico, il confidente di Carlotta. Tra Cane Blu e la bambina nasce un'amicizia segreta, fatta soprattutto di silenzi e tenerezze, interrotta solo dalla madre che, una volta scoperto il legame tra i due, impedisce alla bambina di accoglierlo e di frequentarlo.
Ma Cane Blu continua a vegliare su Carlotta e nel momento del pericolo la salva, difendendola dall'attacco dello Spirito del bosco nel quale la bambina si era persa.
Questa storia, all'apparenza semplice e lineare, è in realtà pervasa da qualcosa di grande e misterioso che la rende ricca di pathos e di tensione. Cane Blu ci racconta l'universo più intimo e contrastato del bambino e del "fantastico" che si fa presenza quotidiana, che s'insinua nelle nostre vite e ci accompagna in momenti importanti della nostra esistenza.
Con questa produzione Teatro Gioco Vita continua il suo viaggio nel mondo del libro illustrato per bambini scegliendo un'autrice connotata per l'originalità dei suoi temi e delle sue illustrazioni.
L'opera di Nadja rappresenta sicuramente un'ulteriore occasione per evolvere il proprio linguaggio delle ombre e sviluppare nuove forme rappresentative ed espressive per il pubblico dei più piccoli.
La regia dello spettacolo è di Fabrizio Montecchi, che con Nicola Lusuardi ha curato anche l'adattamento teatrale. Le scene sono firmate a quattro mani da Montecchi con Nicoletta Garioni. Quest'ultima cura anche le sagome, tratte dai disegni di Nadja, insieme a Federica Ferrari e Nicoletta Garioni. Le musiche sono di Michele Fedrigotti, i costumi di Sara Bartesaghi Gallo. In scena Daria Pascal Attolini e Deniz Azhar Azari, con Anna Adorno alle luci e fonica. Le scene sono state realizzate da Sergio Bernasani, gli schermi da Tania Fedeli. Le musiche di scena sono eseguite da Daniele Beltrami e Leonardo Fedrigotti (violoncello), Michele Fedrigotti (pianoforte, voce, tastiere), Lello Narcisi (flauto).
«È nel 1998 - spiega Fabrizio Montecchi - che mi sono imbattuto per la prima volta nell'opera di Nadja. In quel periodo ero alla ricerca dei libri di Grégoire Solotareff, suo fratello, da cui avrei tratto, l'anno successivo, lo spettacolo Gli amici di Loulou. Della grande produzione di Nadja sono sempre stati Méchante, L'enfant des sables e Chien Bleu i miei preferiti. Sono rimasti per tutti questi anni nello scaffale più vicino a dove lavoro e non so quante volte li ho presi in mano, sfogliati, riletti con la perenne voglia di metterli in scena, ripetutamente attratto dal senso di mistero che vi aleggia. Protagoniste di tutte queste storie sono sempre delle bambine. Solitarie, un poco malinconiche, attraversate da quel tipo di inquietudine che hanno i bambini in momenti fondamentali e critici della loro crescita. Al loro fianco, e motore degli eventi, troviamo sempre un altro da sé, un amico immaginario, un compagno segreto, che in ogni storia si incarna in qualcosa di diverso: una bambola di pezza dagli strani poteri, un bambino plasmato nella sabbia o un cane blu che viene da chissà dove».
Stefania Nix