Lunedì 1 Novembre 2010 - Libertà
«Con la musica, la Dolce Vita è in Valtidone»
Il bilancio e qualche anticipazione del direttore artistico del festival Livio Bollani. Nel cartellone di quest'anno tanti vip come Delorko, Krylov, Tania Maria, Patruno e Popolizio ma anche spazio ai giovani
piacenza - Con l'applauditissimo concerto di Ratko Delorko e Christoph Spendel dello scorso 15 ottobre allo Spazio Rotative è calato il sipario sul Valtidone festival e sul Progetto-musica della Valtidone 2010. Giunti alla 13ª edizione, gli Eventi musicali internazionali della Valtidone (Concorsi internazionali di musica della Valtidone, Valtidone festival e Valtidone summer camps) sono stati organizzati come di consueto dalla Fondazione Val Tidone Musica e dall'associazione culturale "Tetracordo" sotto la direzione artistica di Livio Bollani, con cui tracciamo un bilancio dell'iniziativa.
«Se ripenso agli straordinari artisti e didatti che anche quest'anno siamo riusciti a portare in Valtidone, non posso che essere contento: Tania Maria, l'Ensemble Strumentale Scaligero, Lino Patruno, Renato Borghetti, Massimo Popolizio, Aquiles delle Vigne, Teodoro Anzellotti, Karl-Heinz Kaemmerling, Sergej Krylov… e poi i giovani, tanti talenti cristallini su cui tra poco vorrei tornare per sottolineare una cosa…».
I numeri del Progetto-musica della Valtidone destano sempre una certa impressione…
«Gìà. Le persone che ci hanno seguito in occasione dei concerti sono state diverse migliaia. Ma non solo: abbiamo portato in Valtidone circa 600 musicisti da 50 diversi Paesi, occupato 3.000 posti letto, servito 7.000 pasti; i contatti sul sito internet sono stati 80.000 in 2 anni e su Google continuiamo a primeggiare; il movimento complessivo di denaro ha superato i 200.000 euro. Numeri non indifferenti per una piccola realtà come quella della Valtidone».
Torniamo ai giovani. Cosa intendeva sottolineare accennando allo spazio che gli date in Valtidone?
«Vede, in questi tempi di crisi, molti festival hanno fatto la scelta di ridurre drasticamente il numero degli spettacoli, puntando su pochi nomi "grossi" che garantissero loro il successo di pubblico a prescindere. Questo accade soprattutto laddove manca o c'è una direzione artistica con idee di un certo tipo. Anziché programmare, che so, quattro spettacoli con il Bollani, l'Allevi, l'Uto Ughi o il Salvatore Accardo di turno (giusto per citare alcuni "grandi" capaci di "fare il pieno" al botteghino), io preferisco puntare soltanto su un paio di questi e preservare metà del budget per realizzare altri 5 o 6 concerti con interpreti che magari non sono così noti al grande pubblico ma che in prospettiva possono dare tantissimo, soprattutto se si tratta di giovani. Gli esempi in tal senso sono lampanti: lo sa che molti dei piacentini che oggi conoscono Sergej Krylov e che lo andranno a sentire la prossima primavera al Teatro Municipale mai avevano sentito parlare di lui prima che noi lo chiamassimo in Valtidone? Oppure: quale piacentino appassionato di musica classica potrebbe scorrere il catalogo della Deutsche Grammophone senza notare che uno degli artisti di punta della casa discografica tedesca è proprio quella Alice Sara Ott che nel 2004 stravinse ai Concorsi Valtidone? O, per citarne una ancor più fresca: lo sa che quel ragazzo russo di 20 anni, Lukas Geniusas, che lo scorso 16 settembre ha suonato nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni, ha appena vinto il 2° premio nel concorso pianistico più importante del mondo, quello "Chopin" di Varsavia tra i cui laureati compaiono musicisti del calibro di Martha Argerich, Maurizio Pollini e Krystian Zimmerman? ».
Immaginiamo che già stia lavorando al Progetto-musica della Valtidone 2011. Ci vuole svelare qualche novità?
«Qualche anticipazione già l'ho data negli scorsi giorni. Anzitutto ho svelato il nome degli artisti che concluderanno il Valtidone Festival 2011 allo Spazio Rotative: si tratta del duo violino-pianoforte composto da Alissa e Jura Margulis, 2 musicisti straordinari che hanno presentato in anteprima mondiale il loro progetto su Franz Liszt lo scorso mese di giugno al festival di Martha Argerich a Lugano. Poi, a proposito di giovani oggi in carriera, mi piacerebbe riportare "da trionfatore" quel Mikhail Lifits che nel 2003 si aggiudicò il Premio pianistico "Silvio Bengalli" e che da un anno sta girando i più importanti teatri d'Europa da vincitore del Concorso Busoni. Le novità non riguarderanno solo il Valtidone Festival. Anche i concorsi ne saranno interessati; in particolare, il Premio "Bengalli" che, presieduto da Sergio Perticaroli (direttore dei corsi all'Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma), prevederà non più 2 ma 3 prove: il numero e la qualità degli iscritti, infatti, sono così elevati che è troppo difficile passare direttamente dai 60/70 candidati presenti alla prova eliminatoria ai 6/7 della finale. Con una prova intermedia, la selezione sarà più graduale. C'è poi la positiva esperienza del Valtidone English camp, che vorremmo ripetere, così come quella del Concorso di composizione "Egidio Carella", per cui è prevista una speciale collaborazione con l'Istituto musicale "Peri" di Reggio Emilia che nel 2011 festeggerà il quarantennale del pareggiamento. Insomma, tanta carne al fuoco, ma con unico comun denominatore: la qualità. Il concetto è stato ben espresso dal sindaco di Pianello e presidente della Fondazione Valtidone Musica, Gianpaolo Fornasari, in più occasioni: l'offerta culturale e turistica della Valtidone, complessivamente intesa, non può prescindere da ciò. Non è un caso che tanti personaggi famosi abbiano comprato casa da noi».
Un'ultima domanda: sappiamo che con molti dei musicisti che vengono in Valtidone si è instaurato un rapporto di amicizia che va ben oltre il professionale. Ci vuole raccontare qualche aneddoto?
«Ce ne sono tanti. Ve ne racconto un paio che riguardano 2 amici tra i più cari, Krylov e Delorko. Li ho fatti conoscere una sera a metà degli anni 2000. Ebbene, nell'occasione, il figlio di Delorko ebbe un problema per cui si ritrovò dolorante con un ferretto dell'apparecchio infilzato in una gengiva. Non essendo possibile reperire un dentista, Krylov si improvvisò odontotecnico e riuscì ad estrarlo con una pinza da bricolage. Lo stesso Delorko, è stato protagonista di un viaggio a dir poco "avventuroso" in occasione dell'ultimo concerto del Valtidone festival: lo sa che è arrivato direttamente dalla Germania con i 2 pianoforti utilizzati per lo spettacolo con un camioncino d'emergenza a cui ha dovuto attaccare un carretto? ».
In conclusione, Livio Bollani non dimentica di ringraziare tutti i Comuni della Valtidone, uniti nel perseguire un unico obiettivo e coinvolti nella Fondazione Valtidone Musica. E, naturalmente, ringrazia il pubblico. Infine «Un grazie grande va alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, al suo presidente Giacomo Marazzi, e a Donatella Ronconi».
Stefania Nix