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Domenica 31 Ottobre 2004 - Libertà

Il medico alpinista stregato dal K2

In Fondazione serata del Cai dedicata a Guido Pagani, che fece parte della mitica spedizione del '54. Tra ricordi, foto ed emozioni la sfida eterna dei piacentini

"La spedizione era finita. Tutta la gioia spensierata degli ultimi giorni, la soddisfazione del lavoro compiuto, la felicità del ritorno, cadeva ad un tratto, lasciando nell'animo soltanto un'infinita nostalgia, un immenso e vano desiderio di rivivere la vita forte, varia, intensa dei mesi che avevamo trascorso, soli in faccia all'eternità della natura". Così annotava il medico Filippo De Filippi nella relazione della prima spedizione italiana alla conquista del K2, nel 1909 (traguardo che sarà raggiunto - come noto - solo 43 anni dopo) e quelle parole colgono molto bene lo stato d'animo anche di altri alpinisti ed esploratori, che si sono confrontati con le montagne più alte del mondo. Emozioni che sono tornate l'altra sera nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nei racconti dei protagonisti diretti di storiche imprese, nella serata che la sezione piacentina del Cai (Club Alpino Italiano), presieduta da Bruno Scotti, ha voluto dedicare al fondatore Guido Pagani, nel 50° anniversario della salita al K2, cui lo stesso medico piacentino aveva preso parte. L'iniziativa ha presentato i legami tra Piacenza e il Karakorum, precedenti e successivi la spedizione del 1954. Una storia affascinante che ora chiunque può conoscere, leggendo il libro di Carlo Francou, K2, i piacentini in Karakorum , edito dalla Tep. Vi incontriamo - ha ricordato ieri Francou, coordinatore del Museo civico di storia naturale di Piacenza - un vero pioniere, il conte Cesare Calciati, topografo ed esploratore (Piacenza, 1885 - Crotta d'Adda, 1929), giunto per la prima volta sul ghiacciaio Hispar, ad ovest del K2, nel 1908, e tornato nel Karakorum nel 1911; Guido Pagani (Piacenza, 1917 - Cortina d'Ampezzo, 1988), medico nella storica impresa del 1954, il cui figlio Leonardo ha partecipato a due spedizioni celebrative dell'evento, quella guidata da don Arturo Bergamaschi nel 1994 e quella di quest'anno, alla quale ha partecipato anche il codognese Daniele Palazzina, responsabile delle comunicazioni. Oltre al testo, è di grande interesse l'apparato fotografico con le immagini del biellese Vittorio Sella, che aveva documentato con l'obbiettivo la spedizione del duca degli Abruzzi del 1909. Un album dove le fotografie riescono a consegnare all'osservatore la bellezza straordinaria di luoghi unici. L'originale è conservato nella biblioteca dell'Associazione Amici dell'Arte e il suo contenuto dopo decenni ha potuto finalmente essere divulgato al pubblico - ha spiegato il presidente Lino Gallarati - grazie alla generosità della Fondazione di Piacenza e Vigevano(che ha contribuito alla pubblicazione del volume) e della Fondazione Sella di Biella, che ha concesso l'autorizzazione alla riproduzione. All'incontro all'auditorium Santa Margherita è intervenuto Lodovico Sella, presidente dell'istituzione culturale di Biella, che custodisce un archivio di 100.000 immagini di montagna, tra cui 450 di Vittorio e una settantina di negativi di Guido Pagani. Il ritratto umano del medico alpinista è stato tratteggiato ieri da Carmen Artocchini, nel direttivo del Cai piacentino dagli anni '50, e da Ugo Angelino, assistente di Desio nella spedizione del '54 e prima ancora compagno di Pagani, come lui istruttore Cai, nelle arrampicate sulle Dolomiti. Sul K2 trascorsero 6 mesi in tenda insieme. Angelino ha condiviso col pubblico memorie tristi, come la scomparsa di Puchoz ("Eravamo preparati all'incidente, non che in montagna si potesse morire per malattia") e felici, come la conquista della vetta: "Una grossa vittoria, che ora viene contestata e non so perché. Dovremmo invece tutti esserne fieri". A raccontare quanto avvenuto nel luglio 2004, il capospedizione Agostino Da Polenza e Leonardo Pagani, che ha definito "un privilegio assoluto" aver potuto rivivere quanto da bambino aveva ascoltato dal padre, "ogni volta col cuore colmo di emozione". Il libro della Tep sarà in libreria da dicembre. Prenotandolo ora presso il Cai o gli Amici dell'Arte, si può usufruire di uno sconto del 30 %.

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